Automobilismo

Stella alpina, vetture d'epoca e solidarietà

A Moena cena con la Fiorentina e asta silenziosa: 6.000 euro di aiuto al Comune dopo l'alluvione



TRENTO. La grande prestazione offerta nella seconda giornata di gara, la più lunga ed impegnativa delle tre nelle quali si è articolata la 33esima rievocazione storica della Stella Alpina, è stata decisiva. La coppia composta da Guido Barcella e Ombretta Ghidotti su Fiat 508 C del 1938 nella giornata di domenica è infatti riuscita a difendere il primato conquistato sabato e a portare a casa per la prima volta la vittoria, succedendo così nell’albo d’oro a Passanante e De Alessandrini, che lo scorso anno si erano imposti con una vettura dello stesso modello. I due bergamaschi hanno chiuso la propria avventura dolomitica con 524,40 penalità, ovvero 34,5 in meno di Gianmaria Aghem e Rossella Conti su Bmw 328 Roadster, con i quali hanno dato vita ad un serrato testa a testa durato tre giorni. Nell’ultimo giorno i due torinesi hanno perduto altre 20 lunghezze dai battistrada, ma non hanno incontrato grosse difficoltà a difendere il secondo posto dagli attacchi di Antonio D'Antinone e Amalia De Biase (632,06) su Porsche 911 del 1969 e Fabio Salvinelli e Guido Ceccardi su Fiat 514 MM del 1930, quarti con 666,90 penalità. Quinta piazza per Paolo Salvetti e Bruno Spozio su Fiat 1100/103 del 1953 a quota 792,54.

Per quanto concerne i raggruppamenti, se il primo è stato appannaggio dei vincitori, il secondo è stato terreno di caccia per gli stessi Salvetti e Spozio su Fiat 1100/103, il terzo di Ivan Serravalle e Nicole Samer su Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce, il quarto di Maurizio Magnoni e Marisa Vanoni su Porsche 356 e il quinto di D'Antinone e De Biase su Porsche 911.

Tra le vetture moderne, ha dominato la coppia mantovana composta da Giordano Mozzi e Stefania Biacca su Ferrari 458 Spider del 2012, che ha accumulato 2.313 penalità, 1.488 in meno di Mauro e Patrizio Trifero su Ferrari 456 MGT del 1999 e 7.170 in meno di Giovanni Carretti e Antonella Furlan su Ferrari 488 Spider del 2018. Ai vincitori della classifica assoluta è andato anche il Trofeo Azimut, riservato alle vetture ante 1957. 

Il Loro Piana Classic Team si è aggiudicato il Trofeo Banca Galileo, assegnato alla prima scuderia classificata, mentre la Coppa delle Dame è finita nelle mani di Daniela Guaita e Daniela Arnoldi su Lancia Fulvia Coupè 1.3 del 1971. La bellissima Aston Martin DB4 di Marco Astorri e Simona Zucchini si è aggiudicata il premio Gare d’Epoca, riservato alla vettura più elegante.

Il percorso dell’ultima tappa ha portato i driver da Vigo di Fassa a Lavis, transitando per Moena, Predazzo, Cavalese, Trodena, Egna, Magré, Salorno e San Michele all'Adige, con tredici prove cronometrate a Predazzo, tre a Ziano, due prove di media a Montagna, cinque prove cronometrate a Egna, due prove di media a Salorno e cinque prove cronometrate in Piana Rotaliana.

Al di là delle vicende agonistiche va ricordato che sabato sera il presidente di Canossa Events ha organizzato a sorpresa un incontro tra i concorrenti e lo staff della Fiorentina, a Moena per il consueto ritiro precampionato, e rappresentata allo Chalet Valbona da Giancarlo Antognoni e dall’allenatore Stefano Pioli. Per l’occasione durante la cena è stata lanciata un’asta silenziosa tra i partecipanti per aggiudicarsi un pallone firmato da tutta la squadra, che ha fruttato quasi 6.000 euro donati al Comune di Moena per la sistemazione dei danni provocati dall’alluvione. Ad aggiudicarselo è stato Enrico Zobele, patron della manifestazione.

L’appuntamento è per l’edizione 2019.

 













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