Per Magnini e Maestri è stato un fine settimana da record

Trento. Magnini e Maestri da record. Tra la val di Sole e la Val Rendena l'asso dello skyrace e il vicecampione del mondo della corsa in montagna hanno messo a segno due imprese nel giro di qualche...



Trento. Magnini e Maestri da record. Tra la val di Sole e la Val Rendena l'asso dello skyrace e il vicecampione del mondo della corsa in montagna hanno messo a segno due imprese nel giro di qualche ora. Il Coronavirus ha costretto il mondo dell'atletica a ridisegnare la stagione e, in assenza delle gare classiche e con le difficoltà logistiche derivanti dall'applicazione dei protocolli vari, organizzatori e sponsor si sono dovuti inventare manifestazioni come quelle che stiamo per descrivere. Davide Magnini è partito da località Cadin in direzione Cima Presanella, la più alta del Trentino con i suoi 3.558 metri. Raggiunta la vetta lo skyrunner solandro si è lanciato nella discesa verso la sede di partenza e arrivo per chiudere in 2h39'07” sui 21 km percorsi e 2.350 metri di dislivello positivo. Magnini ha poi proseguito la sua corsa verso il centro di Vermiglio, dove ad attenderlo ha trovato famiglia, tifosi e appassionati per celebrare una nuova impresa.

«Dopo il record della scorsa settimana – ha commentato Magnini - sapevo di contare su un’ottima condizione, il resto lo ha fatto il desiderio di fare bene davanti alla mia gente. Volevo che fosse la festa di Vermiglio, della montagna, della passione: è stato proprio così».

Qualche chilometro più in là Madonna di Campiglio è stata teatro dell'impresa compiuta in tre ore e mezza da Cece Maestri con il compagno di nazionale Francesco Puppi. La coppia si è sfidata lungo i 32 chilometri con 2.100 metri di dislivello complessivo per raggiungere la Cima Tosa e tornare nel centro rendenese. Il tutto in 3h28'26”. La “sfida” tra i due è nata durante le settimane di lockdown».

Pensavamo di tornare in piazza Sissi in poco meno di 4 ore – ha affermato Maestri - ma è andata ancora meglio. Abbiamo voluto affrontare questa sfida prestando la massima attenzione alla sicurezza, usando imbrago, casco e via dicendo per la salita e discesa dalla paretina che anticipa la vetta. Avremo potuto evitarlo, risparmiando forse qualche minuto, ma non ci saremmo riconosciuti nel nostro gesto. E' stata una sensazione particolare, correre insieme e sfidare questa montagna che conosco bene». PA.T.













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