Nadia Battocletti vince già come il papà

La giovane nonesa figlia di Giuliano e Jawhara Saddougui vince la fase nazionale di corsa campestre a L’Aquila


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Buon sangue non mente. Quando poi a scorrere nelle vene di una giovane atleta è il mix tra quello del trentino Giuliano Battocletti – 37enne noneso di Fondo due volte campione italiano di cross e ancora campione italiano di mezza maratona e dei 10.000 – e di Jawhara Saddougui – 36enne marocchina uscita dalla stessa scuola di Hicham El Guerrouj – la speranza di essere di fronte ad una campionessa diventano ancora più concrete.

E Nadia Battocletti non sta certo tradendo le attese. La 12enne, che frequenta la seconda media a Fondo, ha infatti impreziosito la spedizione trentina alla fase finale di corsa campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi, svoltasi lo scorso weekend a L’Aquila, classificandosi al primo posto nella categoria Cadette e laureandosi così campionessa italiana. Per la serie, mi mandano mamma e papà.

«Io l’ho sempre detto che un giorno avrebbe corso più forte di me – dice orgoglioso papà Giuliano – Del resto, adesso la mamma gareggia solo per tenersi in forma, ma fino a qualche anno fa era davvero forte, specie sugli ottocento. Nadia è cresciuta nel nostro ambiente, ha sempre sentito parlare di allenamenti e da qualche anno ha cominciato a correre anche lei. Prima con le gare valligiane del Csi, dall’anno scorso anche nelle gare Fidal, sempre tesserata per l’Atletica Valli di Non e Sole».

Ed i risultati non hanno tardato ad arrivare. «L’anno scorso ha vinto con la rappresentativa di cross – prosegue Battocletti, attualmente venditore dell’Adidas ma determinato a correre ancora un paio di stagione – ed ha anche stabilito la migliore prestazione stagionale della sua categoria (Ragazze) sui 600 metri».

Il trionfo della Battocletti è stato non solo la ciliegina della torta di una spedizione trentina in ogni caso più che soddisfacente, ma anche la traduzione in risultati d’eccellenza assoluta del progetto condotto dal responsabile dell’Educazione fisica e sportiva della Provincia Autonoma di Trento, Andro Ferrari, con la collaborazione del suo ufficio e degli insegnanti sul territorio. Vale a dire grande numeri a livello di partecipazione, ma anche risultati agonistici importanti.

Sotto questo aspetto, non vanno sottovalutati i risultati conseguiti dagli altri studenti presenti alla tre giorni aquilana. Come, ad esempio, il settimo posto colto dalla squadra maschile dell’Istituto superiore “Guetti” di Tione nella categoria Allievi con Endale Masè (15°), Alberto Vender (20°), Mattia Bugna (70°) e Tommaso Cornella (77°), accompagnati dal professor Ennio Colò. E ancora il nono posto dell’Istituto comprensivo del Chiese, nella categoria Cadetti, con Raffaele Bordiga (30°), Andrea Luigi Pellizzari (31°), Simone Nicolini (37°) e Aymane Didouh, accompagnati dalla professoressa Barbara Giovanelli. E infine il 10° posto dell’Istituto comprensivo di Cavalese di Nicole Monsorno (39esima), Sarah Lallai (40esima), Alice Zeni (42esima) e Isabella Cari (63esima), accompagnate dal professor Mauro Verde.

Il risultato più eclatante è stato però quello colto da Nadia Battocletti (Istituto comprensivo di Fondo), prima classificata nella categoria Cadette, nella quale ha gareggiato come individualista, quasi a riprova del suo assoluto valore. Ma va ribadita l’importanza del fatto che ai Giochi Sportivi Studenteschi gareggino appunto atleti che hanno già avuto modo di primeggiare in gare federali – come la stessa Battocletti – e giovani che magari proprio nelle fasi provinciali degli “Studenteschi” scoprono la loro passione per lo sport e – perché no – doti che un giorno potranno permettere loro di imporsi anche a livello assoluto, confermando così il valore strategico dei Giochi da un punto di vista educativo ma anche come una delle principali “leve” sportive per la nostra gioventù.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano