La Dallapè non rinuncia ai tuffi 

Dopo l’addio di Tania Cagnotto. La metà trentina del sincro azzurro argento a Rio ripone il nuovo sogno olimpico ma vuole gareggiare ancora dal trampolino di 3 metri. «Il mio ambiente è questo, mi piacerebbe fare l’allenatrice». Ma, come spiega Giuliana Aor, non sarà una cosa semplice


MAURIZIO DI GIANGIACOMO


Trento. Non è stato un fulmine, men che meno un fulmine a ciel sereno, l’annuncio della seconda gravidanza di Tania Cagnotto, dolce attesa che costringerà la campionissima bolzanina ad appendere il costume da bagno al chiodo, riponendo nel cassetto il sogno di un’Olimpiade da mamma che condivideva, ovviamente, con la compagna del sincro trentina Francesca Dallapè, con la quale negli anni scorsi ha scritto pagine che rimarranno nella storia dei tuffi azzurri, toccando l’apice con la conquista della medaglia d’argento ai Giochi di Rio 2016. Non è stato un fulmine perché la gravidanza di Tania è una bellissima notizia; e non è arrivata a ciel sereno, perché i dubbi attorno a quella rincorsa a cinque cerchi negli ultimi mesi si erano moltiplicati, come ha affermato ieri la stessa Dallapè in un comunicato nel quale spiega di abbandonare il sogno olimpico ma di voler continuare a gareggiare dal trampolino da 3 metri: «Dopo un lungo periodo di riflessione dovuto a questo stop forzato, io e Tania abbiamo valutato più e più volte se andare avanti – si legge nella nota – Inizialmente ci siamo fatte un po’ demotivare psicologicamente dall’insicurezza del calendario, dal non sapere se quest’anno i giochi olimpici si sarebbero potuti svolgere o meno, dall’idea di non avere un obiettivo certo… elementi che ci hanno fatto pensare di non riuscire ad andare avanti. Abbiamo continuato ad allenarci e prima del lockdown avevamo ripreso a crederci molto: eravamo in forma e c’era grande volontà di andare avanti, ma poi la decisione finale è arrivata nel momento in cui Tania mi ha confidato di essere incinta. Ovviamente sono davvero felice per lei e per la nuova vita che la aspetta».

Parla l’allenatrice

«Io ho saputo della gravidanza di Tania tre giorni fa, ma i dubbi erano cominciati con il lockdown – ci ha detto la storica allenatrice della Dallapè, Giuliana Aor – Anche perché sulle Olimpiadi di Tokyo c’è tutt’ora un grosso punto di domanda. Con le selezioni in febbraio e prima ancora le qualificazioni in Italia, i tempi erano strettissimi. Detto questo, Francesca si stata allenando, Tania invece è andata al mare. Fino a quando la mia allieva non mi ha rivelato che Tania non avrebbe fatto le Olimpiadi al 120%, perché era nuovamente incinta».

La scelta di Tania impone una scelta anche a Francesca, o quasi. Al Corriere della Sera la 34enne di Villamontagna ha rivelato di voler fare a sua volta «un passo indietro», ma di essere intenzionata a fare ancora «qualche gara nel singolo, in accordo con il mio gruppo sportivo dell’Esercito. Che voglio ringraziare, per la disponibilità, l’accortezza e il sostegno ricevuto fino ad oggi. Ho tante idee e progetti ma è ancora tutto in elaborazione. Il mio ambiente è questo. Mi piacerebbe fare l’allenatrice, ma non mi precludo nessuna opportunità. Ci sono tanti giovani promettenti, anche per questo è giusto lasciare spazio alle nuove generazioni».

Francesca e Tania allenatrici?

«Penso che potrebbe finire la stagione, gareggiando al Trofeo di Natale – dice l’allenatrice Giuliana Aor, cercando d’interpretare le parole della sua allieva – Potrebbe gareggiare da un metro, magari disputando la sua gara d’addio. Tutto dipende ovviamente anche dalla volontà dei vertici del suo gruppo sportivo, che è quello dell’Esercito». Sulle intenzioni della sua allieva e della Cagnotto per il futuro, Giuliana Aor non si sbilancia. «Io non ho nessuna idea di cosa intenda fare Francesca – dice l’allenatrice della Buonconsiglio Nuoto – Teoricamente, una volta interrotta la carriera agonistica, dovrebbe uscire dal gruppo sportivo e chiedere il trasferimento a Trento, per svolgere servizio d’ufficio in caserma. E lo stesso discorso vale per Tania, a Bolzano». La Aor non vede le due vicecampionesse olimpiche nei panni di allenatrici? «Certo, ma a Bolzano, dove immagino voglia rimanere Tania quando avrà due figli, c’è già il gruppo sportivo del Carabinieri. A meno che non diventi allenatrice federale, magari tra qualche anno, quando i figli saranno più grandi, ma dovrebbe far “saltare” Bertone. Più facile scelga di fare l’allenatrice civile».

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