In mille al PalaRotari per omaggiare i 23 azzurri trentini 

Il 2018 è stato l’anno del Meeting Giovanissimi di Andalo e pure del tris tricolore delle Terme di Comano


di Luca Franchini


TRENTO. Da Gianni Moscon al rocker Daniel Oss, dal campione europeo Matteo Trentin alla giovane promessa Nicola Conci, passando per la voglia di rivincita di Moreno Moser, la tenacia di Cesare Benedetti e il talento tanto elegante quanto dirompente di Letizia Paternoster. Le icone del ciclismo trentino – eccezion fatta per Trentin, unico grande assente – hanno sfilato al PalaRotari di Mezzocorona, dove circa 1000 persone, tra atleti, dirigenti e appassionati, si sono radunate per la consueta festa di fine stagione. Tra gli ospiti c’erano anche il neo presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, il numero 1 della Federciclismo Renato di Rocco e il commissario tecnico della nazionale Davide Cassani. In totale sono 23 gli atleti trentini delle due ruote che hanno vestito la maglia azzurra nel 2018, l’anno del Meeting Giovanissimi di Andalo e del tris tricolore delle Terme di Comano, che hanno fatto della nostra provincia la capitale del ciclismo giovanile. Eventi a cui si aggiungono la tradizionale Coppa del Mondo di mountain bike della Val di Sole, il Tour of the Alps e il consueto arrivo di tappa del Giro d’Italia, nel 2019 a San Martino di Castrozza. «Quest’anno l’Italia delle due ruote ha superato il record delle 80 medaglie e in questi numeri c’è tanto Trentino – ha commentato Di Rocco - Un territorio che ha un Dna votato al ciclismo, che sa organizzare eventi e utilizzare la bicicletta per promuovere territorio». «Qui c’è quantità e qualità – ha aggiunto Cassani - La provincia di Trento è da prendere da esempio. Devo tanto al Trentino. Quest’anno, come squadra italiana, abbiamo vinto due corse: il trofeo Laigueglia con Moreno Moser e gli Europei con Matteo Trentin, senza dimenticare il quinto posto di Moscon ai Mondiali. Gli sono mancati solo gli ultimi 100 metri».

A MOSCON IL ROLLY MARCHI. Quei 100 metri non sono mancati a Moscon alla Coppa Agostoni, al Giro della Toscana, agli Italiani a cronometro e al Tour of Guangxi, dove il 24enne del Team Sky ha fatto centro, ora pronto per la definitiva consacrazione nel 2019, leggasi provare a vincere una classica e una tappa in quello che sarà il suo primo Giro d’Italia. A Moscon è andato il premio intitolato alla memoria di Rolly Marchi, istituito nel 2013 per celebrare l’impresa più significativa della stagione. Le cinque vittorie del 2018 hanno garantito il premio al corridore di Livo, capace di reagire da campione dopo le burrascose vicende che ne hanno minato la serenità, su tutte la squalifica patita al Tour de France.

L’APPELLO A SAGAN. La festa del ciclismo trentino si è aperta con un simpatico appello a Peter Sagan, proposto da Daniel Oss come ospite per la prossima edizione. Al campione slovacco verrà consegnato il video realizzato al PalaRotari sulle note di Seven Nation Army dei White Stripes, interpretato con entusiasmo sul palco da Oss, Conci e Moser e in platea dal vivace pubblico presente.

TALENTI EMERGENTI. Dietro a Moscon, Trentin e Oss, stanno crescendo nuovi talenti. Quello degli under 23 Samuele Zambelli e Mattia Bais, entrambi in azzurro quest’anno e nel 2019 attesi al confronto con i big del ciclismo, loro che vestono la maglia di due formazioni entrate nel mondo professionistico delle Continental, la Iseo Serrature Rime e il Cycling Team Friuli. Alla loro ruota c’è Edoardo Zambanini, due vittorie e sei podi al debutto tra gli junior, con Elia Tovazzi della Forti e Veloci miglior allievo trentino (terzo alla Coppa d’Oro), il chiesano Riccardo Galante (8 vittorie nel 2018) miglior esordiente secondo anno e il valsuganotto Thomas Capra miglior esordiente 2005, con ben 21 successi. È in crescita anche il settore della mountain bike, con Manuel Capra e Giada Borghesi argento agli Italiani 2018, dove l’allievo della Litegosa Matthias Rosso ha conquistato la medaglia di bronzo, senza dimenticare il ciclocross con lo stesso Capra e Daniel Smarzaro.

VIVA LE DONNE. Letizia Paternoster, già pluridecorata sia a livello europeo che mondiale, è lanciata a tutta velocità verso l’obiettivo olimpico del 2020. Alle sue spalle stanno maturando nuove stelle, come la junior storese Barbara Malcotti (quarta ai Mondiali di Innsbruck), l’allieva Elisa Tonelli (sei vittorie nel 2018) e la esordiente cembrana Sara Piffer, medaglia di bronzo agli Italiani delle Terme di Comano.

70 ANNI DI AURORA. Il 2018 è stato l’anno del 70esimo anniversario dell’Aurora, la società in cui è cresciuto Daniel Oss, che ha omaggiato la sua ex squadra con una maglia della Bora Hansgrohe, la sua attuale formazione. Il Team Lapierre Trentino, invece, è stato premiato per i primi 25 anni di attività, con un riconoscimento speciale anche per i diesse Coden e Caldonazzi, per la scorta tecnica Moscon e per il giudice di gara Nicoletti, a cui è andato l’anemone d’argento, mentre all’ex assessore provinciale Mellarini è stato consegnato l’anemone d’oro.













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