Sci nordico

Fiemme, Mondiali sì ma sul treno

Il dibattito sui Mondiali: sala gremita, tante voci favorevoli a una quarta candidatura e anche alla ferrovia


di Tullio Daprà


TESERO. Sala stampa del centro del fondo di Lago di Tesero gremita da 13 persone, ieri, per il dibattito “Davvero vogliamo un quarto Mondiale?”, organizzato dal comitato Nordic Ski Fiemme e apertosi con un minuto di silenzio per Giulia Valentini e Alessandro Conti, i due giovani tragicamente scomparsi domenica scorsa. Tutti ovviamente favorevoli ad una quarta edizione dei campionati mondiali di sci nordico in Val di Fiemme, a cominciare dagli ospiti d’onore della serata e cioè il presidente della Federazione italiana sport invernali, Flavio Roda, il segretario generale della prima edizione dei Mondiali fiemmesi del 1991, Tito Giovannini, gli assessori provinciali Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini e, ultimo ma non ultimo, l’ex presidente del comitato Nordic Ski Fiemme, Pietro De Godenz.

Dopo il saluto del presidente della giunta provinciale Ugo Rossi, sono stati l’attuale numero 1 del comitato Bruno Felicetti e l’ex segretario generale Tito Giovannini a sottolineare lo straordinario valore mediatico delle rassegne iridate di sci nordico, capaci nel 2013 di assicurare qualcosa come 600 milioni di telespettatori alla Val di Fiemme. Come ha spiegato il presidente Roda, una candidatura fiemmese avrebbe più probabilità di avere successo nel 2027 che nel 2025, magari grazie ad una “staffetta elettorale”con Falun.

«Sarei contentissimo di una quarta candidatura fiemmese – ha detto Giovannini – Spero che siano Mondiali “verdi”, con il treno e con tanta qualità e innovazione». Dal pubblico gli ha fatto eco il presidente delle Funivie Cermis, Giulio Misconel, che ha apprezzato l’idea del confronto allargato a tutte le forze economiche della valle, sottolineando che il suo “sì” alla quarta rassegna iridata non è incondizionato: e tra le condizioni – ha detto – c’è proprio il treno, sottolineando che «non si vive di solo turismo» e spiegando a Roda che in Val di Fiemme c’è anche lo sci alpino. Il presidente della Fisi ha replicato che le due valli di Fassa e Fiemme dovrebbero essere soddisfatte dell’ormai prossima nascita dei due centri federali di sci alpino (Pozza di Fassa) e sci nordico (Lago di Tesero). Aspetto questo sottolinato anche dall’assessore Mellarini, per la loro importanza nella formazione delle giovani generazioni.

Sulla necessità del collegamento ferroviario è tornato ovviamente il presidente di Transdolomites, Massimo Girardi, sottolineando la necessità di realizzare, in vista dei Mondiali, almeno il tratto Cavalese-Moena. Ambizione la sua un po’ gelata dall’intervento dell’assessore provinciale all’ambiente ed alle infrastrutture Mauro Gilmozzi, che ha parlato di costi troppo alti per l’amministrazione provinciale. «È ora che i privati che ci credono si facciano avanti», ha detto, elencando poi le tre ipotesi di linea ferroviaria dolomitica. L’ex presidente del comitato Nordic Sk Fiemme De Godenz ha ricordato come gli ultimi Mondiali, quelli del 2013, furono innovativi in quanto primi completamente accessibili ai disabili e capaci di portare la banda larga in Val di Fiemme.

Tornando al treno, non sono mancate le voci dissonanti, come quella di Paolo Friol che, dopo aver sottolineato come una quarta edizione dei Mondiali sarebbe l’occasione di completare il piano di riqualificazione, fermo a San Lugano, ha ricordato come nel 1964, nel piano urbanistico provinciale, a Predazzo fosse prevista la realizzazione di un aeroporto (?).

In chiusura il presidente di Nordic Ski Fiemme, Bruno Felicetti, ha rivolto un invito ai giovani, poco rappresentati in sala: «I Mondiali arriverebbero tra dieci anni – ha detto – noi saremmo dieci anni più vecchi, avremmo bisogno del vostro aiuto».

Ora parola alla valle, la decisione verrà presa in primavera.

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