Aquila in retromarcia E mercoledì si gioca il futuro in Eurocup 

La brutta sconfitta del Paladozza. Dopo la bella vittoria su Brindisi la squadra bianconera ha fatto un evidente passo indietro sul piano del gioco, incappando nel solito blackout già in apertura e non riuscendo più a recuperare. Si sono salvati solo Craft, Kelly e il redivivo King


Federico Fuiano


Trento. Se la vittoria contro Brindisi poteva aver illuso qualcuno, la sconfitta subita per mano della Fortitudo Bologna ha riportato a terra un’Aquila che non riesce proprio a spiccare il volo. Sabato scorso al PalaDozza la squadra di Nicola Brienza ha vissuto una serata completamente negativa, che non ha fatto altro che palesare in maniera ancora più eclatante i problemi che hanno caratterizzato questi primi mesi di stagione e che la bella vittoria conquistata ai danni della formazione pugliese aveva momentaneamente messo nel dimenticatoio.

Il blackout nel primo periodo

Al cospetto della compagine felsinea, Trento non ha di fatto giocato la partita, subendo uno dei suoi ormai celebri blackout all’inizio della sfida e non riuscendo mai ad accendere la luce. Bologna, infatti, ha indirizzato l’incontro sin dai primissimi minuti con un break di 15-2 da cui Trento non si è più ripresa, come ben racconta il punteggio finale (93-68).

Le parole di coach Brienza

«Non si può pensare di vincere al PalaDozza prendendo un break così pesante nel giro dei primi tre minuti, perché poi diventa impossibile giocare una partita di un certo tipo - ha tuonato al termine della partita il tecnico bianconero Nicola Brienza -. Abbiamo sbagliato l’approccio, non so se perché fossimo troppo carichi o troppo scarichi, ma quel primo quarto poi ha indirizzato tutta la partita. Ci abbiamo messo 12-13 minuti a prendere le misure in difesa, ma poi siamo subito ricascati in troppi errori stupidi e non accettabili a questo tipo di livello. Spero che sia una sconfitta che ci aiuti a crescere e a farci rendere conto che per competere occorre compiere un altro deciso passo in avanti».

Al cospetto della neopromossa l’Aquila non ha dato continuità a quanto fatto di buono una settimana prima e ha replicato in maniera inquietante le prove offerte negli ultimi mesi. Basta guardare la classifica per avere una prova del rendimento negativo fornito dalla squadra del capoluogo, che è scivolata fuori dalla zona playoff e al momento ha raccolto più sconfitte che vittorie: questa situazione non può certo entusiasmare una squadra che sulla carta ha tutto per lottare con le primissime della classe. Emblematico in questo senso è il fatto che in terra emiliana le uniche note liete siano state rappresentate (Rashard Kelly a parte) da un giocatore che era finito ai margini delle rotazioni, George King, e da un elemento al ritorno da un infortunio, Aaron Craft .

Le prove di King e Craft

L’esterno ex Phoenix Suns si è reso protagonista di una delle migliori prestazioni da quando è arrivato in Italia (19 punti con 7-11 dal campo e cinque rimbalzi in 29 minuti di utilizzo), mentre il futuro medico dell’Ohio ha ritrovato confidenza con il parquet dopo le quattro settimane passate ai box e ha ispirato gli unici momenti veramente buoni della sua squadra.

Proprio il ritorno in campo di Craft rappresenta un segnale incoraggiante in vista della difficile trasferta di Eurocup di mercoledì sera contro l’Arka Gdynia (palla a due alle 20). La partita contro i polacchi, vittoriosi all’andata, è un vero e proprio spareggio e da lì passano i destini europei della società di piazzetta Lunelli. Una vittoria con una margine di almeno 21 punti garantirebbe ai bianconeri la qualificazione alla Top 16, così come un successo con uno scarto di almeno 11 punti e una contemporanea sconfitta del Buducnost contro il Galatasaray. Una sconfitta, invece, porrebbe fine all’avventura europea degli uomini di Brienza con una giornata di anticipo. In campionato, nel prossimo turno saranno di scena ancora una volta nell’anticipo del sabato e ospiteranno la Virtus Roma alla Blm Group Arena.

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