Doping

Alex Schwazer è indagato a Bolzano

Dopo la positività e l'escusione dalle Olimpiadi, i magistrati altoatesini ipotizzano l'assunzione di sostanze vietate



BOLZANO. Alex Schwazer figura nel registro degli indagati per violazione delle norme sportive antidoping, che in Italia costituisce reato penale. Lo apprende l’AGI da fonti legali del marciatore altoatesino squalificato per otto anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. La pena inflitta è stata presa a seguito della recidività di Schwazer al ricorso di sostanze vietate. L’ex campione olimpico di Pechino 2008 era stato squalificato a seguito della positività riscontrata a sei precursori del testosterone sintetico nel controllo del primo gennaio 2016 presso la sua abitazione di Calice di Racines in Alto Adige.

La presunta nuova positività, comunicata all’atleta e al suo entourage il 21 giugno scorso, avrebbe assunto nel corso dei mesi diversi aspetti non chiari per una serie di anomalie. Pochi giorni dopo la comunicazione della positività Schwazer aveva presentato una denuncia contro ignoti per frode sportiva al fine di individuare i responsabili, secondo lui, di presunte manomissioni delle sue urine prima o dopo l’ingresso all’interno del laboratorio accreditato Wada di Colonia. Alla comunicazione della squalifica emessa dal Tas di Losanna, quindi che colpevolizza Alex di aver assunto volontariamente o involontariamente sostanze vietate, è stato iscritto nel registro degli indagati. La Procura della Repubblica di Bolzano nei giorni scorsi ha ottenuto con una rogatoria internazionale il sequestro delle urine incriminate presso il laboratorio di Colonia. Ciò servirà  a conoscere, tramite il delicato esame del dna, se le urine del primo gennaio sono realmente quelle di Alex Schwazer oppure se all’interno vi sono presenti altri dna. Nelle prossime settimane verrà presa una decisione circa la procedura da seguire, incidente probatorio o accertamento tecnico.













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