Agostini sulle strade dove nacque il mito 

«Comprai la prima moto e venni alla Trento-Bondone»


di Stefano Povoli


TRENTO. La prima grande edizione del Festival dello Sport è ormai alle porte: da domani fino al 14 ottobre le vie, le piazze e i teatri di Trento saranno invasi da sportivi e appassionati provenienti da tutta Italia. Il filo conduttore degli eventi sarà il record: raggiungerlo, batterlo o anche solo eguagliarlo, il sogno di ogni atleta. Ad inaugurare la manifestazione ci penserà Giacomo Agostini che, dopo la serata di gala di domani, nella mattinata di venerdì si esibirà sul percorso della Trento-Bondone con la mitica moto Morini.

L’uomo più vincente della storia del motociclismo ritorna così sulle strade da cui cominciò la sua epopea. Il festival farà rivivere ad Agostini i mitici tornanti che nel lontano 18 luglio 1961 diedero il là al suo mito.

«Fu la mia prima gara in assoluto, comprai una moto e all’età di 18 anni riuscii a convincere mio padre a iscrivermi alla competizione. Su 43 piloti arrivai secondo alle spalle del celebre “Scoiattolo della montagna” (al secolo, Attilio Damiani) – ricorda emozionato il recordman delle due ruote – Dopo quel risultato mi sono convinto delle mie capacità come pilota, ero nato per fare quello. Mi ripresentai la stagione successiva e trionfai, mentre nel 1963 stabilii il record del tracciato, battendo anche coloro che erano dotati di motorizzazioni superiori».

Dalla Trento-Bondone ebbe inizio una carriera fatta di decine di vittorie (18 titoli italiani, 15 mondiali, 10 Tourist Trophy), culminata con l’annata perfetta del 1970, quando il campionissimo vinse tutte le gare della a cui partecipò.

«È una grande emozione poter rivivere quelle affermazioni con il pubblico – conclude Agostini – queste iniziative sono un patrimonio per tutti gli appassionati di sport perché possono ammirare i campioni di ieri, di oggi e di domani».

Durante il festival ci sarà spazio anche per la cultura legata al mondo dello sport con Gianfelice Facchetti che porterà in scena lo spettacolo “Eravamo quasi in cielo”. Il figlio del compianto capitano nerazzurro sabato 13 alle ore 19.30 si esibirà al Muse nel racconto del torneo dell’Alta Italia, il campionato di calcio che si disputò tra il 1943 e il 1944 nel Paese spaccato in due dallo sbarco degli Alleati.

«Il Festival sarà l’occasione per portare in scena la cultura dello sport – afferma Facchetti – per molto tempo gli spettacoli teatrali e i libri intorno a temi sportivi sono stati visti come una letteratura di Serie B, il nostro è uno spettacolo che sta girando da più di un anno e mezzo e racconta un momento particolare della nostra storia».

Durante i quattro giorni di manifestazione si racconterà anche l’epopea dell’Inter del triplete, nella quale Giacinto Facchetti recitò un ruolo da assoluto protagonista: «Fa sempre piacere alla mia famiglia quando si ricorda la memoria di mio padre – conclude l’attore – abbiamo vissuto anche noi quell’annata fantastica e le emozioni sono state veramente molte. Sarà sicuramente un racconto unico grazie ai protagonisti di quell’annata».

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