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Ricerca e innovazione, l'Alto Adige porta gli investimenti all'1% del Pil

Secondo l'istituto di ricerca Astat, gli investimenti sono cresciuti del 12,9% tra il 2019 e il 2020. Bene anche il Trentino
LA LETTERA - Elezioni, l'appello degli scienziati alla politica: «Date futuro alla ricerca». Nel nostro Paese spesa media dello 0,62%

 

 



BOLZANO. Nel 2020, la spesa per la ricerca e lo sviluppo in Alto Adige ha raggiunto per la prima volta l'1% del prodotto interno lordo provinciale. È quanto emerge dai dati di un'indagine pubblicata dall'Istituto provinciale di statistica Astat secondo cui gli investimenti in ricerca e sviluppo sono aumentati del 12,9%, passando da 191,9 milioni di euro nel 2019 a 216,6 milioni nel 2020. La quota del pil è quindi aumentata dallo 0,75 allo 0,98% nel periodo di confronto.

«L'aumento a poco meno dell'1% è la conferma che siamo sulla strada giusta con la nostra strategia di innovazione e che gli sforzi congiunti delle aziende, dell'Università, degli istituti di ricerca e della Provincia stanno dando i loro frutti», commenta il presidente della Provincia ed assessore alla ricerca e sviluppo, Arno Kompatscher.

«L'Alto Adige si sta gradualmente affermando sulla mappa della ricerca internazionale - aggiunge Kompatscher - Il sostegno mirato della Provincia per costruire competenze e infrastrutture di ricerca si riflette nell'aumento della percentuale, anche se, nonostante il forte recupero, siamo ancora indietro rispetto alle regioni vicine». È elevato il contributo del settore delle imprese.

L'indagine Astat mostra che le imprese rappresentano quasi il 60% della spesa totale dell'Alto Adige per la ricerca e l'innovazione nel 2020. Con 127,8 milioni di euro, il loro contributo è stato addirittura leggermente superiore a quello delle aziende trentine (124 milioni di euro), anche se nella provincia confinante la spesa totale in ricerca e sviluppo è superiore di ben 100 milioni di euro rispetto all'Alto Adige, per un totale di 317,9 milioni di euro.













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