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I bambini di Gardolo diventano urbanisti e “disegnano” il loro quartiere

Con l’architetto Dondè per progettare due aree scolastiche che ospiteranno la sperimentazione di “rigenerazione urbana”. Tra le richieste la ciclabile che porta dappertutto, il campo da calcio e il kebabbaro



TRENTO. Come immagini lo spazio davanti alla tua scuola? C’è chi vorrebbe un lago, una ruota panoramica e anche un kebabbaro. Chi immagina i palazzi colorati come un arcobaleno, chi un campo da calcio e il mare, un vigneto e negozi di sport. E ancora, i bambini delle scuole Pedrolli e Pigarelli che ieri mattina hanno partecipato al laboratorio di urbanistica tattica con l’architetto Matteo Dondè vorrebbero uno stadio, una ciclabile che porta dappertutto e una libreria. Quanto a suoni e odori, desiderano sentire il profumo di un cibo appena sfornato, il canto degli uccelli, il suono del mare, di un violino e di un pianoforte.

Il compito assegnato questa mattina agli studenti era quello di immaginare senza limiti lo spazio urbano. Suddivisi in nove gruppi, hanno partecipato attivamente al progetto di rigenerazione urbana che interesserà le aree adiacenti ai due istituti disegnando il loro quartiere ideale, descrivendo il colore e il profumo che lo caratterizza ed esprimendo le emozioni che questo luogo suscita in loro. Da questo esercizio di immaginazione prenderà forma l’intervento sperimentale che sarà realizzato nelle prossime settimane dall’architetto Dondè e dai tecnici del Comune per rendere le aree più vivibili, belle, giocose e a misura di bambino. Alla domanda «di chi è la strada?» i bambini hanno infatti affermato che «la strada è di tutti, ma è anche nostra». Perlopiù residenti a Gardolo, molti di loro raggiungono la scuola a piedi, tanti con l’autobus, alcuni in bicicletta e qualcuno in automobile.

Al termine del laboratorio creativo, l’architetto Dondè ha ricordato ai presenti i passaggi salienti nella storia dell’automobile e mostrato alcuni esempi di urbanismo tattico realizzati in Europa, sottolineando gli effetti che la mobilità produce sull’apprendimento e sul benessere delle persone fin dalla loro giovane età. Ha inoltre ricordato che la strada esiste da molto più tempo dell’automobile e un tempo era luogo di scambio, gioco e socialità.

All’incontro era presente anche il dirigente scolastico Nicola Parzian che ha ricordato agli studenti l’importanza del loro lavoro e della loro partecipazione. Al termine del laboratorio, ai ragazzi è stato infatti affidato un compito per le prossime settimane. Si occuperanno di disegnare le aree davanti alle loro scuole, scegliendo i colori e i giochi che saranno realizzati, ipotizzando l’organizzazione degli spazi e la scelta degli arredi. Dalle loro proposte, sarà così realizzata la prima sperimentazione, che verrà monitorata e valutata prima di assumere una forma più definitiva.













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