Ricerca

Ecco i giovani scienziati che stanno cercando di sconfiggere il cancro (e per cui tutti noi facciamo il tifo)

Il premio Pezcoller dell’omonima Fondazione per il giovane ricercatore europeo. Riconoscimenti ad Andrea Ablasser, Karen Vousden e Sam Behjati



TRENTO. La Fondazione Pezcoller scommette sulla ricerca e guarda al futuro. La pandemia ha reso evidente l’importanza fondamentale della ricerca per prevenire e sconfiggere le malattie.

La Fondazione, che già organizza un Premio internazionale di grande prestigio ai più affermati scienziati in campo oncologico, allarga ora il proprio sostegno alla ricerca in campo europeo premiando i giovani e le donne, nel primo caso incoraggiando i talenti del futuro che saranno in grado di individuare nuovi percorsi e scoperte per sconfiggere il cancro, e nel secondo caso riconoscendo uno specifico valore al lavoro delle donne ricercatrici.

I premi sono realizzati in collaborazione con l’associazione europea di ricerca sul cancro (EACR).

  • Andrea Ablasser
  • Karen Vousden
  • Sam Behjati
  • Il presidente della Fondazione Pezcoller Mario Galligioni
  • Andrea Ablasser
  • Mario Galligioni
  • Andrea Ablasser
  • Karen Vousden
  • Karen Vousden
  • Sam Behjati
  • Sam Behjati

Andrea, Karen, Sam: ecco i giovani scienziati premiati dalla Fondazione Pezcoller

Si chiamano Andrea Ablasser (di Losanna), Karen Vousden (di Londra) e Sam Behjati (di Cambridge): sono loro i tre giovani scienziati premiati dalla Fondazione Pezcoller per i ricercatori europei che più si sono impegnati nella lotta contro il cancro. Nell'ARTICOLO tutte le motivazioni dei riconoscimenti

I tre vincitori verranno presentati al Congresso Europeo dell’EACR (9-12 giugno 2021). Ciascuno di loro terrà la relativa Pezcoller Lecture, di fronte ad una platea di migliaia di ricercatori europei collegati on line.

Chi sono i tre vincitori.

Premio al giovane ricercatore europeo ad Andrea Ablasser.

Il premio è stato assegnato alla prof.ssa Andrea Ablasser di Losanna (Svizzera), vincitrice del “Translational Cancer Researcher Award”, selezionata tra tredici candidature pervenute da tutta Europa. Laurea in Medicina all’Università di Monaco, post Doc all’Università di Bonn, è ricercatrice alla Scuola Politecnica Federale di Losanna dove, dal 2019 è Professore Associato. Autrice di circa 45 pubblicazioni scientifiche di altissimo rilievo, con oltre 6.400 citazioni e nonostante la giovane età (38 anni) ha già ricevuto numerosi riconoscimenti e premi nazionali ed internazionali.

La motivazione.

La sua ricerca ha chiarito un complesso meccanismo dell’immunità innata: il sistema di difesa che si attiva appena l’organismo incontra un DNA estraneo o anomalo, derivante da virus, batteri o danno tissutale. Si tratta di un campanello d’allarme che è capace di attivare e coordinare una complessa sequenza di reazioni infiammatorie. Quando il sistema funziona bene, difende efficacemente l’organismo contro i portatori o responsabili del DNA estraneo o anomalo. Quando però il sistema non è ben regolato, è responsabile di numerose malattie autoimmuni, infiammatorie, degenerative ed anche il cancro.

Premio donne nella ricerca a Karen Vousden.

Il premio “Women in Cancer Research Award” è assegnato alla prof.ssa Karen Vousden, di Londra, selezionata tra 28 candidature da tutta Europa. Laurea in Genetica e Microbiologia nel 1978 e Dottorato di Ricerca in Genetica nel 1982 all’Università di Londra, dal 2016 è direttrice dell’Istituto di Ricerca sul Cancro-UK Beatson e Capo Laboratorio al Francis Crick Institute di Londra. È autrice di circa 260 pubblicazioni scientifiche con oltre 49.000 citazioni.

La motivazione.

Ha condotto studi pioneristici sul virus del cancro del collo dell’utero (papilloma virus) che hanno portato allo sviluppo del vaccino anti-papilloma virus umano, oggi usato in tutto il mondo. Ha condotto ulteriori studi sul ruolo di p53 (proteina con funzione di soppressore tumorale), frequentemente alterata nella maggior parte dei tumori e su altri meccanismi regolatori di p53 e sul metabolismo delle metastasi, allo scopo di trovare nuove cure per molti tumori.

Premio ricercatori ad inizio carriera a Sam Behjati.

Il vincitore del premio “Rising Star Award” è il dott. Sam Behjati di Cambridge, Regno Unito, selezionato tra 15 candidature pervenute da tutta Europa. Laurea in Medicina e Chirurgia ad Oxford e Dottorato di Ricerca a Cambridge, da ottobre 2018 è Capo Laboratorio in Genetica Cellulare, al Wellcome Sanger Institute di Cambridge. È autore di circa 80 pubblicazioni scientifiche con oltre 11.500 citazioni. Ha ottenuto molti finanziamenti per il suo lavoro per un totale di circa 5 milioni di euro.

La motivazione.

Grandi contributi per lo studio di tumori pediatrici molto frequenti, quali il tumore di Wilms e il Neuroblastoma. Ha scoperto le cellule precursori del tumore di Wilms con un impatto su vasta scala nella ricerca sul cancro, ha identificato le mutazioni genetiche responsabili di questo e altri tumori come il neuroblastoma e i tumori dei tessuti molli, con importanti applicazioni cliniche delle sue scoperte.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»