la tragedia

La guida, il papà, il manager: le vittime della valanga in Marmolada

Sono tutti di escursionisti veneti i corpi identificati. Filippo Bari di Malo lascia la compagna e un bambino di 4 anni; con lui c’erano Tommaso Carollo e Paolo Dani, guida alpina di Valdagno. Risultano fra i dispersi Davide Miotti, di Tezze sul Brenta e la moglie Erica 



TRENTO. Identificate tre delle sette vittime della tragedia in Marmolada. Sono tutti e quattro veneti.

Fra di loro c’è Filippo Bari, 27 anni, che ieri, 3 luglio, pochi minuti prima della valanga aveva mandato un selfie al fratello. Un bellissimo sorriso che si spento per sempre. Era salito sulla Marmolada con un gruppo di amici. Alpinista esperto quei luoghi li conosceva bene. Avrebbe dovuto fare la cordata sabato, ma all'ultimo aveva scelto di aggregarsi al gruppo di domenica.

Residente a Malo nel vicentino con la compagna e il figlio di 4 anni Filippo lascia i genitori e il fratello. A dare la notizia della morte del giovane il sindaco Francesco Gonzo.

Tommaso Carollo era una manager di 48 anni di Thiene, e molto conosciuto nell'Altovicentino.

Paolo Dani, infine, era una guida alpina di Valdagno, molto apprezzata e stimata da colleghi e amanti della montagna. Aveva 52 anni ed era molto conosciuto per la sua esperienza.

"Come può una tragedia già immensa diventare ancora più grande... A noi sta succedendo questo. Sulla Marmolada - scrive il soccorso alpino veneto - ha perso la vita anche il nostro Paolo Dani. Dal 2012 al 2020 Paolo è stato a capo del Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno, dove era già vicecapo, era tecnico di elisoccorso nella base di Verona dal 2003, istruttore regionale dal 2006, era guida alpina. Paolo era molto altro. Non riusciamo a crederci. È tanto dura realizzare che non ti rivedremo. Non ci dimenticheremo mai di te. E ti penseremo sempre con il sorriso".

Veneti erano anche i coniugi di Tezze sul Branta. Davide Miotti, 51 anni  e la moglie Erica Campagnaro, che era in cordata con lui, e risultano tra i dispersi sul ghiacciaio.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»