il caso

Il figlio di Maestri difende Messner: “Ora è lui al centro delle polemiche. Ma non le merita”

L’alpinista altoatesino riaprì alcuni anni fa la diatriba con Cesare rimarcando che lui sul Cerro Torre non ci era arrivato

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TRENTO. “Non so essere dispiaciuto per quanto stia accadendo in questi giorni a Messner, oppure essere contento perché anche per lui è tempo di polemiche”. Lo scrive su Facebook Gianluigi Maestri, figlio di Cesare, il celebre “ragno delle Dolomiti”, accusato a suo tempo dal “re degli ottomila” di non essere mai salito sul Cerro Torre nel 1959.

Spiega il figlio: “Cesare nel 1970 ammise di non essere salito sul fungo del Torre perché quello è soltanto una formazione di neve portata dai venti dello Hielo Continental che varia dai grandezza ed altezza rispetto ai momenti climatici. In certi periodi è vistoso, ed in altri quasi non c’è proprio”.

“Per questo motivo lo stesso Messner asserì che la salita di Maestri Claus Alimonta nel 70 non può essere considerata compiuta e secondo il suo parere il primo salitore certo fu Casimiro Ferrari con i Ragni di Lecco.

Ora tocca a lui entrare in polemiche che a mio avviso come alpinista non merita, ma se le “regole” sono quelle, devono essere quelle per tutti”.













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