Animali

Lago di Garda, il pesce siluro è un'emergenza

Ormai è impossibile eradicarlo, ma secondo il vice presidente della Comunità del Garda sarebbe auspicabile cominciare a monitorare la specie


Daniele Peretti


Lago di Garda. Pesce siluro: c’è chi lo osteggia, ma anche chi lo ama. Tant’è che c’è più di un sospetto che la sua immissione nel Garda possa essere stata volontaria, perché? Per provare l’emozione della cattura di un pesce di grosse dimensioni, tutto sommato apprezzato anche a livello gastronomico.

Se è stata immissione volontaria ( le alternative potrebbero essere le acque di svasamento della Galleria Adige Garda oppure la sua presenza tra i pesci giovani utilizzati per i ripopolamenti ) non si sono prese in considerazione le conseguenze dell’immissione di un pesce vorace che mangia tutte le specie e che adattandosi con facilità si è creato un habitat gradito: fino a diventare un’emergenza. A rilanciare l’allarme è chi di pesca vive come Michele Meritano pescatore professionista che a gennaio in una sola uscita tra punta Grò e Sirmione ne ha pescato un quintale e
mezzo, afferma : “Lo sanno tutti che stanno proliferando a danno di tutte le altre specie, ma nessuno fa nulla per contrastare la presenza di un pesce alloctono invasivo”.

La prima pesca risale al 1988 quando furono catturati alcuni esemplari sui 3 chili nelle reti utilizzate per la pesca delle anguille -allora non era vietata - , una dimostrazione indiretta di come sia una specie molto resistente capace di adattarsi anche alle acque a bassa concentrazione di ossigeno, molto torbide ed inquinate, ma a danno di tutti gli altri “concorrenti” che può incontrare.

Filippo Gavazzoni vice presidente della Comunità del Garda: “Inoltre cresce velocemente: raggiunge il metro entro il quinto anno di vita ed i due in quindici anni. Mangia per aspirazione in quanto privo di denti, nei confronti dell’uomo è innocuo, ma incontrarlo in acqua non sarebbe di certo piacevole. “Nel Garda come ci è arrivato? “Poco probabile attraverso il Mincio perché la diga di Salionze funziona dal 1960 e da allora ne ha fermato la risalita”.

Maurizio Scarmigliati presidente dell’Unione Sportiva del Garda: “Di certo immissione volontaria. Basta fare un giro sul web per vedere quanti estimatori ha il pesce siluro che ha il potere di spezzare la catena alimentare nel Garda”. La vostra proposta per contrastarlo? “Ci vorrebbe un intervento comune tra tutte le regioni gardesane. Andrebbero acquistate reti con maglie più grosse da dare alle associazioni di pesca incentivandone la cattura con dei specifici contributi. Non si riuscirà ad eliminarli, ma a limitarli sì.” Ancora Filippo Gavazzoni: “L’eradicazione per una specie che ormai si è acclimatata nel Garda è impossibile. Quello che si potrebbe fare sarebbe un monitoraggio – contenimento realizzato da un coordinamento interregionale in collaborazione con i pescatori sportivi affiancati
da quelli professionisti con l’obiettivo di rendere redditizia la cattura del pesce siluro.”













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