il caso

“Frane sul Garda, la montagna ci chiede di fermarci”

La denuncia della consigliera Coppola: “La Provincia colpevolmente tace. Occorre individuare soluzioni che non violino il paesaggio, garantendo di muoversi in sicurezza”

IL CROLLO. Scarica di massi e detriti a Limone, strada chiusa
VIDEO. La montagna frana e finisce nel lago
FOTO. Una nuvola bianca



LIMONE. Il 2023 si era concluso con l'imponente frana di Tremosine, che solo fortuitamente, essendo caduta sulla galleria e quindi direttamente nel lago, non ha fatto vittime, visto il traffico a ciclo continuo che attraversa la statale. Ma anche l' inizio del 2024, il 4 gennaio, ci ha riservato purtroppo un altro importante distacco di roccia appena fuori Limone, davanti all' entrata dell' hotel Splendid. “Altra chiusura, altri disagi. Altri rischi corsi che richiederebbero investimenti per la messa in sicurezza delle falesie. Ma la Provincia di Trento colpevolmente tace e fa finta di non accorgersi che la ciclovia del Garda, dai costi strabilianti, deturpante di un paesaggio di ineguagliabile bellezza, pericolosa quanto basta, rischia di diventare la classica, inutile grande opera di cui fregiarsi con sconcertante irresponsabilità”, denuncia Lucia Coppola, consigliera provinciale di Alleanza Verdi e Sinistra.

“Possibile che l'intento di rendere pedalabile la bellissima strada non possa prendere in esame la soluzione della via d'acqua che con battelli elettrici, opportunamente attrezzati, e costi infinitamente minori, potrebbe collegare i paesi della riviera consentendone la ciclabilità nei vari percorsi dell' entroterra collinare e di pianura? Per contro, i costi della ciclovia, che stanno via via lievitando, aumenteranno sempre più una volta finita, con i lavori di messa in sicurezza continua per adeguarsi alle falesie friabili sovrastanti il lago che di certo continueranno a creare problemi. La complessità del lungolago gardesano, la presenza di porticcioli e manufatti, di zone impervie, la pericolosità manifesta, rendono indispensabile riconsiderare tutto il progetto, ogni singolo tratto, anche alla luce degli ultimi eventi franosi, confrontandosi coi territori interessati, coi cittadini e coi Comitati. Coi sindaci responsabili, tra cui quello di Tremosine”.

Per Lucia Coppola “è necessario individuare soluzioni che non violino il paesaggio, garantendo di muoversi in sicurezza”.

“Viene davvero spontaneo chiedere al Presidente Fugatti e ai suoi tecnici che cosa debba ancora succedere per addivenire a soluzioni che tengano conto del contesto. Le frane imponenti si stanno succedendo a ritmi preoccupanti. La montagna, in particolare nel tratto tra Campione/ Tremosine e Riva è storicamente delicatissima dal punto di vista geologico e ci sta chiaramente dicendo di fermarsi. Vogliamo metterci in ascolto? Credo proprio che sarebbe il caso”.

 

 













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