lago di garda

Basso Garda, il punto sul servizio d'assistenza ai bagnanti

Da inizio stagione oltre 120 interventi di salvataggio richiesti. I sindaci: “Con meno risorse si deve giocare sulla velocità e l’efficienza degli interventi”
LA TRAGEDIA Ventenne annega a Garda, voleva aiutare il fratellino in difficoltà


Daniele Peretti


LAGO DI GARDA. Non è ancora un bilancio di fine stagione, ma dopo il tragico epilogo del tuffo della ventenne Anna Lorenzi, annegata di fronte alla spiaggia Corno di Garda per soccorrere il fratellino, fare il punto sullo stato della sorveglianza è opportuno.

Partiamo da un dato generale: da inizio stagione alla Guardia Costiera gardesana sono stati richiesti 126 interventi per prestare assistenza a 280 persone; numeri che hanno messo a dura prova la tenuta di un sistema che si basa sull’apporto di 40 uomini al comando del Capitano di Fregata Antonello Ragadale con sette mezzi che con l’apporto delle squadre dei Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile, idroambulanze, 118 e volontari pattugliano 164 chilometri di costa.

Purtroppo non sono sufficienti a coprire tutto il territorio, ne restano fuori infatti molte spiagge libere, come sottolinea il sindaco di Garda Bendinelli: “Non esistono da nessuna parte servizi di assistenza ai bagnanti nelle spiagge libere – afferma –  dovremmo trasformarle tutte in stabilimenti”.

Sulla tragedia di Corno: “Quell’area è al riparo da qualsiasi corrente, le pendici degradano in modo dolce e lo spazio è delimitato da boe di segnalazione. Di più non si può davvero fare se solo consideriamo che si tratta di uno spazio d’acqua di circa sessantamila metri quadrati per i quali non è nemmeno ipotizzabile il numero dei bagnini che servirebbero per metterlo sotto sorveglianza.”

Sulla stessa linea anche il sindaco di Torri del Benaco Stefano Nicotra che sottolinea come la costa di competenza sia di nove chilometri e di conseguenza diventi impossibile presidiare ogni spiaggia. Si deve allora giocare sulla velocità degli interventi che ad oggi è a livello ottimale. I bagnini? “Li abbiamo dislocati sulle spiagge pubbliche tra Baia dei Pini, Baia Stanca e in località San Faustino a Pai.

A Peschiera da anni è operativo il servizio Lago Sicuro che utilizza anche cani da salvamento; i comuni si sono autotassati contribuendo all’acquisto di una idroambulanza che fa base al porto di Bardolino. Su tutta la costa è fondamentale il supporto della Protezione Civile. Operativi due numeri d’emergenza: il 1530 ed il 112.

Cosa si potrebbe fare di più? Ben poco sulla disponibilità di uomini e mezzi a meno che non arrivino finanziamenti straordinari che permettano di ampliare gli organici. L’idroambulanza che fa capo al 118 non è costantemente a disposizione, lo sarebbe se il mezzo fosse finanziato dall’Ulss o da tutti i Comuni del Lago di Garda.













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