Incidente

Reggio Emilia: un camion perde il carico che finisce sulle auto, morti due ragazzi. Il conducente in fuga è stato arrestato

Il bilancio è di due morti e cinque feriti, di cui uno in prognosi riservata. Il guidatore del camion è fuggito, ma le forze dell'ordine l'hanno individuato, aveva la patente sospesa da agosto per guida in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto a Caprara di Campegine, nel Reggiano, ieri pomeriggio



REGGIO EMILIA. Erano da poco passate le 18.30 ieri, 17 novembre, quando sulla Sp111 - la strada che attraversa tutta la val d'Enza in provincia di Reggio Emilia - non lontano dal casello autostradale Terre di Canossa all'altezza della frazione di Case Lago, un autocarro Iveco che trasportava decine di tubi metallici per ponteggi ha perso il carico che ha travolto tre auto. Nella prima che il furgone ha incrociato, una Citroen Picasso, vi erano i due giovani - il 19enne al volante e il 21enne al suo fianco - entrambi morti sul colpo. I due erano residenti a Reggio Emilia. Dietro, nell'abitacolo, anche un altro ragazzo di 21 anni, anch'egli residente nel capoluogo reggiano, rimasto gravemente ferito e portato d'urgenza al reparto maxillo-facciale dell'ospedale Maggiore di Parma per gli importanti traumi subiti al volto.

Le impalcature sono poi finite addosso ad altre due vetture, una Bmw e una Peugeot 208, ferendo altre quattro persone (oltre a due bambini illesi, che erano coi genitori in una delle due auto) che hanno riportato fortunatamente lievi conseguenze. Sono stati comunque trasportati per accertamenti all'ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Il camionista alla guida del camion si è dato alla fuga senza fermarsi e soccorrere i feriti, ma è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri di Guastalla. L'uomo, reggiano, 39 anni, si è rifiutato di sottoporsi all'alcol-test. Era alla guida con patente sospesa: gli era stata ritirata ad agosto per guida in stato d'ebbrezza. È accusato di omicidio stradale, lesioni personali gravissime e fuga da incidente in caso di omicidio e lesioni, ora a disposizione della Procura diretta da Gaetano Paci.













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