Femminicidio

Omicidio di Giulia Cecchettin, finito l'interrogatorio di Turetta

E' iniziato verso le 10 e già attorno alle 10.30 sono usciti la giudice e il pm. Ciò fa ritenere che il giovane non abbia risposto alle domande



VERONA. Filippo Turetta ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia nel carcere Montorio di Verona. Il ventunenne è accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, sua ex fidanzata, avvenuto lo scorso 11 novembre a Vigonovo (Venezia).

Turetta si è presentato davanti al gip Benedetta Vitolo, alla presenza anche del pm di Venezia Andrea Petroni e del suo legale, l'avvocato Giovanni Caruso. L'interrogatorio è iniziato verso le 10 e già attorno alle 10.30 sono usciti la giudice e il pm. Ciò fa ritenere che il giovane non abbia risposto alle domande, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Non si sa ancora se abbia o meno rilasciato dichiarazioni spontanee. 

Per il legale di Elena Cecchettin, l'omicidio della sorella Giulia è "aggravato dallo stalking". Filippo Turetta, infatti, spiega l'avvocato Nicodemo Gentile, ha "dimostrato di essere un 'molestatore assillante', il suo comportamento, come sta emergendo da più elementi da noi già raccolti, è connotato da plurime e reiterate condotte che descrivono 'fame di possesso' verso la nostra Giulia".

Si tratta, ha chiarito, di "un assedio psicologico che aveva provocato nella ragazza uno stato di disorientamento e di importante ansia". E ancora: "Un uso padronale del rapporto che ha spinto il Turetta prima a perpetrare reiterate azioni di molestie e controllo, anche tramite chiamate e messaggi incessanti, e poi, in ultimo l'omicidio, al fine di gratificare la sua volontà persecutoria".













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