"Vertical Miles" con Corona e BoleIl dvd in edicola dall'11 agosto

Dieci grandi capolavori, dieci film pluripremiati sui grandi arrampicatori, le loro memorabili imprese e la loro appassionante esperienza dell'estremo. Da sabato 11 agosto il primo dvd a soli euro 9,90 in più con Alto Adige, Trentino, Corriere delle Alpi: "Vertical Miles" con Mauro Corona e Mauro "Bubu" Bole



TRENTO. Da sabato prossimo, insieme al nostro giornale i lettori avranno un’occasione unica. Dall’11 agosto al 13 ottobre potranno acquistare pagando solo pochi euro in più, insieme con il Trentino, dieci capolavori del cinema di montagna, uno alla settimana.
 Sono dieci Dvd di grande pregio, e di grande brivido, che vi porteranno tra pareti e precipizi insieme ad altrettanto grandi protagonisti dell’alpinismo di ieri e di oggi, in Italia e nel mondo. Tra le Cime di Lavaredo o gli ottomila dell’Himalaya, tra la liscia parete di El Capitan in California o il Kirchlispitze in Austria. Arrampicherete con loro, con Christophe Profit e Bubu Bole, con gli Scoiattoli di Cortina e Catherine Destivelle, con Beat e Conny Kammerlander, Ehrart Loretan e Kurt Diemberger. Montagne molto diverse tra loro, fatte di roccia lontana. E che gli alpinisti sfidano con spirito diverso ed anche tecniche e filosofie diverse. Dietro le cineprese, si indovina la presenza di cameramen e registi d’eccezione.
 Si incomincia sabato con Vertical Miles e due Mauri (Corona e Bubu Bole) a confronto. Che è anche un confronto tra generazioni. La regia è di Cristian Furlan della Barcodefilms, specializzata in riprese spettacolari e mozzafiato.

 Si continua il sabato successivo, 18 agosto, con Documentazione di una inopportunità, protagoniste Beat e Conny Kammerlander che scalano in arrampicata sportiva una parete tra le più difficili al mondo nelle Alpi austriache, al confine tra Svizzera e Austria, per la regia di Gerhard König.
 Sabato 25 agosto sarà la volta di E’ pericoloso sporgersi, regia di Robert Nicod (Genziana d’argento 1986 per il migliore film di sport al Filmfestival di Trento). Sul Verdon in Francia si cimentano due donne, Catherine Destivelle (vincitrice alle prime competizioni di Bardonecchia, 1985) e la torinese Monica Dalmasso.
 Seguirà Christophe, per la regia di Nicolas Philibert: dedicato a Christophe Profit, erede del grande alpinismo francse, che ripete in tre ore e mezza in solitaria la liscia muraglia della parete ovest del Petit Dru, Monte Bianco.
 La zona della morte (in edicola dall8 settembre) ci porterà sopra quota ottomila, incubo di tutti gli alpinisti che tentano di salire sulle vette del mondo. Zona della morte, appunto, secondo la celebre definizione di Reinhold Messner. Ci accompagneranno Loretan e Kurt Diemberger ed altri protagonisti dell’alpinismo extraeuropeo che si contronteranno sui limiti estremi dell’esperienza umana. La regia è di Claude Andrieux, premiato nei maggiori festival specializzati (a Trento ha vinto la Genziana d’argento per la migliore opera di montagna nel 1992).

 Ritorna Mauro Corona, sabato 15 settembre, con L’uomo di legno (regia di Fulvio Mariani), ritratto del famoso alpinista, scultore, scrittore. Nelle immagini la «sua» montagna, naturalmente, il Campanile di val Montanaia, ma soprattutto la sua filosofia di vita, le sue sculture, l’anima degli alberi che lui libera dal legno e fa rivivere nel mondo.
 Ed eccoci a Cumbre, ancora un film di Fulvio Mariani, insieme al grande scalatore svizzero Marco Pedrini sul Cerro Torre in Patagonia, montagna mitica e impresa clamorosa, con riprese spettacolari della sua sfida vittoriosa al versante Est, lungo la via Cesare Maestri.
 Con I cavalieri delle vertigini ritorniamo in Italia, anzi sulle Tre Cime di Lavaredo. E’ la ricostruzione della sfida storica nel 1959 tra gli alpinisti europei per assicurarsi una delle ultime pareti ancora non risolte, la Ovest. Gianluigi Quarti (Belluno 1944, quaranta film di montagna alle spalle tra cui Fitz Roy), Giovanni Cenacchi (Cortina 1963, scrittore, alpinista e fotografo), Fulvio Mariani (La Chaux 1958, affermato regista) raccontano una delle imprese più ardite ma anche divertenti dell’alpinismo degli anni Cinquanta, una storia densa di entusiasmi, avventure, colpi di scena, rivalità e amicizie che ne fanno un vero e proprio «giallo» dell’alpinismo dolomitico.
 Sabato 6 ottobre arriva in edicola La grande cordata, documentazione dell’impresa di Patrick Berhault che, dal 26 agosto 2000 al 9 febbraio 2001, fu protagonista di una traversata delle Alpi durata cinque mesi scalando molte tra le vie più impegnative, belle e famose delle Alpi. La regia è firmata da Gilles Chappaz, 49 anni, giornalista e produttore, specializzato nel cinema d’alpinismo.

 Per finire in bellezza, La parete (sabato 13 ottobre), un film di Lothar Brandler, in cui il «richiamo della parete» riporta un cinquantenne, in completa solitudine, sugli strapiombi di una parete famosa, per rivivere i momebnti indimenticabili di anni addietro. Un film di scalata ma soprattutto di sentimento, raccontato come una fiaba













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