Ora i campi si irrigano con l’intelligenza artificiale 

Viaggio nell’innovazione/10 La start up «Bluetentacles» offre un sistema integrato che  evita sprechi e fa risparmiare energia: sensori al suolo, previsioni meteo e “geniali” algoritmi


Luca Petermaier


Trento. Dopo il caso di “stalla hi-tech” raccontato la scorsa settimana, rimaniamo in campo “rurale” per parlare di un altro esempio in cui l’innovazione tecnologica abbinata alla tradizione può stravolgere (positivamente) un mestiere.

“Bluetentacles” fa esattamente questo: rende più “smart” ed efficiente un’attività antica, preziosa e delicata come l’irrigazione dei terreni, usando ciò che di più avanzato offre oggi l’innovazione: l’intelligenza artificiale.

L’idea – che oggi è diventata una start up di successo – è venuta a tre professionisti trentini attivi già da 20 anni nel settore dell’irrigazione industriale dei campi. «La nostra esperienza – spiega oggi il fondatore Marco Bezzi – ci ha fatto comprendere come in questo settore sia stato compiuto un profondo miglioramento idraulico, in particolare nel passaggio tra sistema a pioggia e sistema a goccia. Rimane, tuttavia, ancora uno scarto da superare per quanto riguarda una migliore gestione degli impianti esistenti, sotto il profilo del risparmio di acqua ed energia».

Il punto, semplificando al massimo, è questo: i sistemi di irrigazione oggi utilizzati non tengono conto delle condizioni climatiche, delle previsioni meteo o dello stato del terreno. Spesso, dunque, lo spreco d’acqua è notevole perché i sistemi si attivano quando non serve o per un periodo più lungo del necessario. Va ricordato che ancora oggi l’attività di irrigazione dei consorzi irrigui è controllata dalla figura dell’”acquaiolo”, colui che programma e attua le decisioni dei consorzi in fatto di irrigazione. Il problema è che, spesso, l’acquaiolo fa “girare” l’impianto per un numero di ore al giorno che non è giustificato dalla reale necessità di acqua del terreno. Perché? Perché si è sempre fatto così. «Ecco – spiega Marco – noi cerchiamo di intervenire proponendo soluzioni tecnologiche che si innestano sull’impianto esistente e ne migliorano le performance, generando risparmi di acqua ed energia».

Il sistema creato da Bluetentacles raccoglie le informazioni generate da “rilevatori” che sfruttano le più moderne tecnologie per i dati di umidità del terreno e dell’aria e per “leggere” le previsioni meteo dei satelliti. Attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, tutti questi dati raccolti in campo vengono poi elaborati (tenendo conto anche del feedback dell’agricoltore) per fornire all’acquaiolo un’informazione precisa e affidabile sul giusto momento per irrigare e sulla quantità d’acqua necessaria per farlo senza inutili sprechi.

Bluetentacles già oggi sarebbe in grado di gestire in automatico l’irrigazione, ma secondo Bezzi tutto questo rappresenterebbe una spinta innovativa prematura: «In un settore dove i turni irrigui sono ancora stampati su carta e attaccati in campagna, crediamo sia giusto procedere per gradi: prima della completa automazione ci vuole un passaggio culturale e un completo trasferimento tecnologico».

L’irrigazione intelligente di Bluetentacles (che rispetto ad altre realtà del settore offre un pacchetto completo di servizi) è già presente in due consorzi irrigui trentini e in altre due società private, mentre la start up sta concludendo una serie di progetti pilota con “bonifiche ferraresi” che è una delle realtà italiane più importanti del settore. dal punto di vista dei costi – ci tiene a precisare bezzi – i tempi di rientro dell’investimento sono molto ridotti: un anno circa. da lì in avanti è tutto guadagno, in termini di risparmio di acqua ed energia. e il futuro? «la sfida - spiega bezzi - è creare un’integrazione ancora maggiore tra aspetto irriguo e gli altri dati di campo: dai concimi ai fertilizzanti fino alle spese energetiche. su questo stiamo collaborando con un’altra start-up perché, alla fine, è inutile farsi concorrenza quando si possono unire le forze per uno stesso obiettivo».













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