Gelate, pericolo scampato Mele, si teme per la qualità 

Il meteo. In val di Non la fioritura è ancora indietro, quindi i danni dovrebbero essere ridotti Più fiori rovinati in collina che in fondo valle in Valsugana. Il Codipra: «Non siamo preoccupati»


Carlo Bridi


Trento. Ancora rischio gelate sul Trentino. Secondo Andrea Piazza di Meteotrentino nella notte fra martedì e mercoledì l’abbassamento della temperatura è stato meno forte del previsto per l’arrivo dopo mezzanotte di un fronte nuvoloso che almeno in fondo valle ha riportato la temperatura sopra lo zero, salvo che per alcune buche dove c’è ristagno dell’aria. Per la notte scorsa le preoccupazioni erano maggiori in quanto le previsioni davano una temperatura in calo molto maggiore fino a meno 5 gradi sotto lo zero e con lo zero termico sotto i 1000 metri. Anche le nuvole dovrebbero essere state quasi assenti. Con queste previsioni ieri le preoccupazioni dei produttori erano molto forti.

Sul fronte dei danni aldilà di quelli già resi noti sulle drupacee è ancora presto per pronunciarsi ma da una prima valutazione fatta dai tecnici almeno fino a ieri non dovrebbero essere stati molti sulle mele. «Certo ci sarà qualche perdita sul piano qualitativo, con un po’ di mele deformate o con la ruggine - afferma Massimo Prantil tecnico FEM in Valle di Non - ma per fortuna nel complesso la fioritura che si preannuncia è molto buona e lo stadio fenologico è ancora indietro e di conseguenza anche il rischio è minore. Ma la preoccupazione era forte per la scorsa notte».

Analoga l’analisi fatta da Remo Paterno presidente della Op CIO, la temperatura nella notte fra martedì e mercoledì la temperatura era scesa a meno 2 meno 4 gradi, e, aggiunge, «fino a ieri sera dai controlli effettuati spaccando i boccioli dei fiori non si sono visti molti danni sul piano quantitativo, i boccioli anneriti, ossia gelati non erano molti ne sui meli ne sui ciliegi, ma per fare una valutazione completa dobbiamo attendere qualche giorno. Quest’anno abbiamo assistito ad un fenomeno insolito si registrano più danni in collina come Spera che in fondo valle della Valsugana, e questo preoccupa molto perché di solito era l’opposto con il risultato che molti in collina non avevano fatto la polizza assicurativa». E la copertura dei ciliegi? «Non l’abbiamo ancora fatta - precisa Paterno - per il fatto che sigillare il ciliegeto prima della fioritura è pericoloso».

Concludiamo con Andrea Berti direttore Co.di.pra: «Secondo noi fino a ieri non si registravano sui meleti particolari problemi, in Valle dell’Adige e Vallagarina c’è l’antibrina e nelle valli laterali lo stadio fenologico era tale da non creare troppi problemi. Per questo io non sono molto preoccupato».













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