Cibo, un’alleanza tra ricerca e industria 

L’incontro fra gli studiosi trentini e la produzione nazionale per un uso più intelligente del suolo e dell’acqua


di Carlo Bridi


SAN MICHELE. Su iniziativa della FEM e HIT-Hub Innovazione Trentino, si è svolto ieri un interessante confronto fra ricerca ed industrie dell’agroalimentare italiano. Tema dell’evento: “smart farming & food: Dialogo tra ricerca e impresa sull'uso intelligente di suolo, acqua, prodotti agricoli e cibo". In apertura dei convegno al quale hanno partecipato oltre 130 persone, il presidente della Fem Andrea Segrè, ha sottolineato la grande importanza dell’innovazione che dà una grande spinta al cambiamento, un’innovazione che in Trentino è assicurata da un pool di enti di ricerca che lavorano in perfetta armonia. Dal canto suo Sara Ferrari assessore alla ricerca ha sottolineato come la Provincia abbia fatto la scelta politica di un forte sostegno alla ricerca che ha portato il Trentino ad investire più che altrove nella ricerca e questo ha fatto crescere anche gli investimenti privati e la competitività delle aziende.

Una panoramica completa e puntuale sull’impegno della FEM sul fronte della ricerca come su quello della consulenza alle imprese, è stata fatta dal direttore generale della FEM Sergio Menapace che ha ricordato come il Trentino agricolo dia un forte contributo anche al Pil, la P.L.V. si attesta sui 110 milioni di euro con un ruolo strategico della FEM in ambito agroalimentare, dell’agricoltura di precisione, della tracciabilità e delle tecniche innovative di lotta biologica. Molto importanti le dichiarazioni del direttore di Apot e Assomela, Alessandro Dalpiaz, che ha ricordato fra le inovazioni più recenti la messa sul mercato di due nuove varietà di melo resistenti alle principali crittogame, e che danno frutti con ottima croccantezza, profumi e colore da reggere bene sul mercato. A precisa domanda del moderatore delle tavole rotonde il ricercatore della FEM Agostino Cavazza, Dalpiaz ha affermato che queste nuove varietà saranno protagoniste della frutticoltura dei prossimi anni. Per il comparto viti-enologico ha parlato Marcello Lunelli, portando anche il saluto di Confindustria e del suo presidente Enrico Zobele. “Oggi, ha affermato Lunelli produrre uva bio è possibile, come dimostra la scelta radicale fatta da tutte le aziende del gruppo, ma anche dei 600 conferitori trentini. Il direttore di Concast-Trentingrana, Andrea Merz, ha ricordato come le nuove tecnologie abbiano permesso la realizzazione di un nuovo portale nel quale conferiscono tutti i dari rilevati dal laboratorio, dalla Federazione Allevati da, FEM ecc che ci permettono di avere costantemente sotto controllo la qualità del nostro latte. Il portale visibile anche dai consumatori assicura la massima trasparenza su tutti inostri prodotti. Armando Tamanini di Menz & Gasser ha parlato dell’applicazione delle nuove tecnologie anche pe conquistare nuovi mercati dall’estremo oriente, al Nord e Sud America.

Alle tavole rotonde hanno partecipato alcune delle più importanti aziende nazionali del settore agricolo e alimentare della ricerca: Agrisoing, Barilla, Granarolo, Olivetti-Telecom e Orogel.

Molte le indicazioni e gli spunti emersi durante le due tavole rotonde, durante le quali le aziende hanno presentato le innovazioni nei rispettivi settori ed hanno discusso dell’impatto che stanno avendo digitalizzazione, intelligenza artificiale, tracciabilità, big data sulle produzioni agricole sulla loro trasformazione, distribuzione e consumo alimentare indicando anche loro aspettative che dovranno essere soddisfatte dal mondo della ricerca.

Al pomeriggio i gruppi di ricerca della Fondazione Mach, assieme a quelli di altri enti del Sistema Trentino della Ricerca (Fondazione Bruno Kessler e Università di Trento) hanno fatti una serie di approfondimenti ed hanno presentato i risultati scientifici e le tecnologie innovative dedicate al settore agroalimentare.















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