Bio, il regolamento Ue non piace al Trentino 

Approvazione in arrivo, ma si allargano le maglie. Dallapiccola: «Noi non lo applicheremo»



TRENTO. L’approvazione da parte degli organi deliberativi dell’Ue del nuovo regolamento che disciplina l’agricoltura biologica è alla stretta finale. Si tratta di un regolamento in elaborazione da ben 4 anni e fortemente osteggiato dall’Italia a tutti i livelli, dagli europarlamentari che hanno votato contro, alle organizzazioni agricole. Stranamente la nuova normativa molto meno rigida di quella già in vigore in Italia ha trovato l’appoggio del Gruppo Verde e dell’IFOAM, l’organismo che rappresenta i produttori biologici a livello europeo, mentre si sono dichiarate contrarie tutte le Confederazioni che rappresentano i produttori agricoli italiani: Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Fra le molte incongruenze, quella più eclatante e più stridente è che si sono trovati d’accordo nell’approvare la nuova normativa i paesi dove il consumo di prodotti biologici è molto maggiore che in Italia, come il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia e altri paesi del Nord Europa con la scusa che per i loro consumatori le cose vanno bene. Ma la cosa più preoccupante è che le nuove norme, molto più larghe, saranno applicate anche per i prodotti biologici importati in Italia, provenienti da paesi dove si applicherà questa normativa molto più larga, e molto meno rigida di quella italiana. Anche in questo caso le vecchie norme italiane, molto più rigide, saranno conservate solo per i prodotti provenienti dalle aziende agricole italiane. È chiaro che in questo modo i produttori biologici italiani saranno molto svantaggiati rispetto ai colleghi di altri paesi. La cosa strana è che i produttori questa volta sono molto più rigidi rispetto ai consumatori, mentre di solito avviene il contrario. C’è da sperare che i consumatori italiani sappiano leggere con attenzione- anche con l’entrata in vigore nel 2021- del nuovo regolamento le norme così diverse premiando la serietà dei produttori italiani. L’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola: “Su questo tema ci siamo confrontati con il nostro euro parlamentare Herbert Dorfmann e abbiamo concluso che questo regolamento che allarga di molto le maglie per produrre biologico voluta dall’Unione europea, non sarà applicato in Italia; ma tanto meno in Trentino pur coscienti che ci troveremo sul mercato prodotti con il marchio biologico ottenuti con questa normativa molto più larga. Per il Trentino, prosegue l’assessore, sarà l’occasione per valorizzare ulteriormente il nostro marchio “Trentino Qualità” con l’aggiunta della parola Biologico. Questo mantenendo anche per il futuro la nostra normativa molto rigida per la tutela dei nostri consumatori.

Da parte sua l’eurodeputato Herbert Dorfmann afferma che il Regolamento contiene anche delle cose buone come il fatto che i piccoli produttori possono associarsi per chiedere la certificazione, ma sicuramente un aspetto è molto negativo, quello di aver tolto il limite dei residui da pesticidi. (c.b.)













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