Dillo al Trentino

«Visita neurologica urgente? Per mia mamma col Parkinson la prima data è il 17 maggio»

La segnalazione: «Con Rao B dovrebbero passare al massimo 10 giorni, ho dovuto optare per una visita a pagamento da 150 euro». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook

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TRENTO. Il problema dei tempi d’attesa per le visite urgenti torna ad affacciarsi con prepotenza ora che l’emergenza legata al Covid 19 sembra essere entrata in una fase meno grave.

Negli ultimi giorni ci siamo occupati qui su “Dillo al Trentino” di due testimonianze che riguardavano una risonanza magnetica e un elettrocardiogramma, in entrambi i casi visite da effettuare con entro 10 giorni con un Rao B ma che non avevano trovato un posto libero (se non a pagamento) prima di un mese.

A scrivere alla mail dilloaltrentino@giornaletrentino.it è Lorenzo, che porta all’attenzione dell’opinione pubblica trentina attraverso “Dillo al Trentino” il caso di sua mamma, affetta da quasi vent’anni dal morbo di Parkinson, e della sua odissea per la prenotazione di una visita neurologica.

Scrive Lorenzo: «Buongiorno, mia madre ha 77 anni ed è affetta da morbo di Parkinson da quasi 20 anni.

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A fine dicembre il suo neurologo curante è andato in pensione (noi peraltro non ne sapevamo nulla e l’abbiamo saputo solo dopo innumerevoli tentativi di contattarlo).

Il medico di medicina generale il 1 febbraio 2022 le ha prescritto una visita neurologica in Rao B (quindi da effettuarsi entro un massimo di 10 giorni). Con il Servizio Sanitario Nazionale l’appuntamento le è stato fissato il 17 maggio! Cioè oltre tre mesi e mezzo dopo, altro che 10 giorni!!!

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In libera professione (150 euro) ho potuto fissare l’appuntamento l’11 marzo disdettando quello del 17 maggio», conclude Lorenzo. Insomma, la visita privata a pagamento ha sempre tempi rapidi mentre spesso quella pubblica no, tanto che sono sempre più numerosi i lettori che si chiedono come mai la Provincia non possa accollarsi queste spese dovute ad un problema organizzativo del sistema sanitario pubblico (che i 10 giorni per un Rao B dovrebbe garantirli) e non certo a una pretesa del paziente.

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