Tutto il bestiame ospitato nelle stalle del Primiero 

Il rogo di Molaren. Dopo che Bruno Orsega aveva sfidato le fiamme per salvare mucche, vitelli e capre, gli allevatori della zona hanno dato ricovero agli animali nelle loro aziende


Raffaele Bonaccorso


MEZZANO. Quanto a solidarietà Mezzano e Primiero non si smentiscono mai. Già poche ore dopo dello scoppio dell’incendio nella stalla e fienile dell’allevatore Bruno Orsega, a Molaren di Mezzano, gli altri allevatori della zona avevano provveduto a ricoverare nelle loro stalle e recinti i più di 50 capi fra mucche, vitellini e capre che Bruno era riuscito, a rischio della sua vita, a portare fuori dalla struttura che stava andando in fiamme. Con una sorta di passa parola, alla notizia dell’incendio diffusa dai mezzi di informazione e social vari, diversi allevatori delle stalle vicine, si sono offerti a ricoverare nelle proprie stalle chi 5 mucche, chi 10 vacche con i vitellini, chi le capre, venendo a prelevare gli animali sul posto.

Il ringraziamento

«Siamo rimasti commossi da questa spontaneo sostegno da parte degli altri. Non sappiamo come ringraziarli», ci hanno detto i familiari di Bruno Orsega. Ma la solidarietà è venuta anche dall’Associazione allevatori di Fiemme e Fassa che già nella serata di domenica avevano postato in Facebook un appello per aiutare l’allevatore primierotto, invitando a fare versamenti sul proprio conto “Solidarietà”. E questa magica parola, “solidarietà” è stata dimostrata con i fatti dai vigili del fuoco volontari dei Corpi di Mezzano, Imer e Primiero accorsi in massa nella serata di domenica per cercare di limitare i danni del rogo.

L’intervento

I pompieri hanno lavorato fino alle 3 e mezza della notte, poi sono rimasti a presidiare alcuni vigili del fuoco e alle 7 di ieri sono tornati a completare l’opera di bonifica che è durata per tutta la giornata. Fino a notte fonda erano in circa 60 i vigili, con i loro comandanti, Luigi Orler per Mezzano, Alfio Tomas per Imer, Mauro Gobber per Primiero e in più l’ispettore distrettuale Alberto Tisot venuto da San Martino di Castrozza. A spegnere le fiamme c’erano 4 autopompe serbatoio, diverse altre pompe dislocate sui vari versanti della grande struttura in fiamme, diverse centinaia di metri di manichette stese per captare l’acqua e distribuirla alle lance dei vigili, camionette, fuoristrada, furgoni: sono state messe in campo tutte le attrezzature adatte disponibili. La mattina di ieri il fieno, ancora fumante, è stato portato tutto fuori con un grosso catepillar, distribuito sul prato adiacente alla stalla e bagnato con le autopompe. Altri vigili hanno provveduto a bonificare quello che restava della stalla, in quanto c’erano ancora di focolai ancora fumanti. Un gran lavoro quello dei vigili, riconosciuto e elogiato non solo dalla famiglia proprietaria dell’azienda agricola, ma anche dalla tanta gente che è stata presente nella serata di domenica e nella giornata di ieri. A portare solidarietà oltre al sindaco di Mezzano, Ferdinando Orler, è venuta in sopralluogo anche l’assessora provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli, che si è intrattenuta con la famiglia Orsega, assicurando che sarebbe ritornata nei prossimi giorni.

Le cause

Infine se le cause precise sono ancora da stabilire, sembra plausibile che fiamme siano partite per autocombustione dalla grande quantità di fieno che normalmente viene ammassata nel fienile nel periodo invernale.

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