Sei mesi di interviste in viaggio di 2 ragazze 

Lucia Ferrai e Nicoletta Campana sono rientrate a Borgo dalla Grecia con il loro furgone Westfalia


di Fabio Franceschini


BORGO. Un capodanno davvero speciale è quello che da poco hanno festeggiato Lucia Ferrai di Borgo e la sua compagna d’avventure Nicoletta Campana, fresche di ritorno in Italia al termine di un viaggio in Grecia lungo più di 6.800 km e durato ben sei mesi. Un progetto di interviste itineranti targato “Filos Eventi – attività culturali” che ha portato le due giovani donne a viaggiare alla scoperta di risposte alternative alla crisi economica in quella che è stata l’antica culla della civiltà occidentale.

«Siamo partite a luglio a bordo del nostro furgone Westfalia - spiegano Lucia e Nicoletta - ed in questi sei mesi abbiamo viaggiato e lavorato con entusiasmo, in cambio di vitto e alloggio, accanto a chi ha saputo reagire alla crisi economica imboccando sentieri non tradizionali: dall’autosostentamento energetico alla rinuncia del denaro nella propria vita. Il contatto con la natura, il senso di solidarietà instaurato con le altre persone e la loro disponibilità nell’aprirsi al dialogo sono cose che io e Nicoletta non dimenticheremo mai».

Le interviste approfondite sono state dieci e corrispondono ai luoghi dove le ragazze hanno lavorato per più giorni. Da queste ne sono scaturiti numerosi articoli per il blog “filoseventi.it” oltre ad una trentina di brevi video interviste. «Cercando di carpire pensieri e sentimenti che hanno accompagnato la scelta coraggiosa di molti greci – proseguono Lucia e Nicoletta – abbiamo voluto chiedere ai nostri intervistati qual è, alla stregua di Ulisse, la loro Itaca, il motore dei loro sogni. In un’Odissea di ostacoli e difficoltà, infatti, Itaca rappresenta la speranza che serbiamo noi tutti nel cuore e che ci consente di affrontare il mare tempestoso».

A questa domanda non solo hanno risposto i numerosi compagni di viaggio di queste due incredibili donne, ma, tramite il blog, anche tutti coloro che in questi mesi le hanno seguite nelle loro mille peripezie.

«Alla fine, sono stati circa 160 i messaggi contenenti i sogni di intervistati ed utenti del web che abbiamo ricevuto e portato con noi ad Itaca, – raccontano Lucia e Nicoletta – la nostra scelta è stata, infatti, quella di liberarli proprio su quell’isola, simbolo di speranza e realizzazione dei sogni di ogni uomo». Un’Itaca che nel cuore delle nostre due viaggiatrici si è trasformata nel «sogno di un futuro in cui sia possibile individuare, attraverso molteplici esperienze, più modi possibili per condividere idee ed emozioni tra le persone, in un mondo in cui – concludono Lucia e Nicoletta – siamo tutti così meravigliosamente diversi».













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