Odore di gas, evacuata la piscina 

Forte odore ieri a Levico Terme. Dopo le verifiche dei pompieri riaperte le vasche



LEVICO TERME. Evacuazione ieri attorno alle 12 della piscina di Levico a causa del forte odore di gas. Una decisione, quella dell’evacuazione, che è stata presa a titolo precauzionale, per la massima tutela dei clienti (fra questi alcuni bambini) che avevano deciso di trascorrere il sabato mattina in piscina. Dopo le verifiche dei vigili del fuoco di Levico che hanno lavorato assieme ai permanenti di Trento, e l’intervento dei tecnici della ditta Cristoforetti, il problema è stato risolto. E la piscina alle 16.40 è stata riaperta.

«Riaperta dopo tre ore di chiusura - spiega Daniele Armelao l’amministratore della Rari Nantes Valsugana che gestisce l’impianto - e dopo il controllo avvenuto a cura della ditta Cristoforetti Servizi Energia, che ha in carico la gestione della centrale termica dell’impianto natatorio per conto di Rari Nantes Valsugana, dei vigili del fuoco permanenti di Trento e i volontari di Levico, della Stet e degli uffici tecnici del Comune di Levico Terme. Una delle due caldaie dell’impianto termico da cui provenivano le esalazioni di gas è stata chiusa ed isolata da tecnici specializzati prontamente intervenuti. L’altra caldaia è stata riavviata in sicurezza. E si è potuto così riaprire al pubblico la piscina, il palasport e anche il Bar Bistrot».

La segnalazione di un forte odore di gas aveva portato ai controlli nei diversi stabili che si trovano nella via alle spalle della piscina, tutti con esito negativo. Si è quindi capito che il problema era relativo alle caldaie dell’impianto, e qui è stato riscontrato un problema tecnico. Non è escluso che l’odore di gas sia dovuto ai fumi dei camini rispediti a terra dalla bassa pressione.













Scuola & Ricerca

In primo piano