primiero 

«Mamme di Primiero a Cavalese» 

La Lega Nord interroga la Provincia sui costi dei parti a Feltre



PRIMIERO. «Quanto è costata alla sanità trentina la nascita di bambini all’ospedale di Feltre? Quali aiuti, nel caso, vi sono stati nei confronti delle famiglie? Vi sono ulteriori notizie in merito alla data di riapertura del punto nascite a Cavalese e se ad oggi il numero degli specialisti necessari per il servizio sia stato raggiunto?». Con queste domande si conclude una interrogazione a firma del consigliere provinciale Maurizio Fugatti della Lega Nord che chiama in causa il Primiero in una questione fiemmese quale la riapertura del punto nascite dell’ospedale di Cavalese.

Nella premessa dell’interrogazione di Fugatti si legge che «con l’interrogazione 2489/XV, avevo chiesto informazioni in merito ai parti di mamme trentine avvenuti fuori Provincia a causa della riorganizzazione del punto nascita di Cavalese. In particolare si interrogava l’assessorato sui costi relativi alla nascita di bambini all’ospedale di Feltre a carico della sanità trentina. In risposta, veniva affermato che “gli ultimi dati ufficiali di mobilità, quelli relativi all’anno 2013, rilevano che il costo sostenuto per la nascita di bambini trentini all’Ospedale Santa Maria del Prato di Feltre è stato di 241.027 euro». Fugatti quindi prosegue: «Come ricordato in più di un’occasione, visto anche quanto emerso dalla risposta all’interrogazione citata, si deduce che la Provincia potrebbe trarre dei risparmi dalla continuazione del servizio a Cavalese visti i problemi di mobilità passiva oltre a rispondere ovviamente alle esigenze del territorio fino ad oggi non tenute in considerazione. L’importanza di un simile servizio, in particolar modo in zone montane e lontane da altri ospedali appartenenti alla medesima Provincia, è indubbia. Tornando sulla questione dei costi ben si comprende come la Provincia debba puntare a salvaguardare il punto nascita di Cavalese». E quindi il consigliere della Lega Nord conclude la premessa affermando che «nel frattempo emergono i dati relativi alle nascite nel 2017 all’ospedale di Feltre: su 795 parti ben 92 neomamme provenivano dal Primiero. Un numero non di certo esiguo che deve portare a far riflettere».

In attesa della risposta dell’assessore competente Zeni, vale la pena di ricordare che il Primiero per quanto riguarda le prestazioni specialistiche ospedaliere fa riferimento al nosocomio di Feltre. Non solo quindi per i parti, ma per tutte le altre prestazioni che vengono fornite dagli specialisti dell’Usl Dolomiti di Feltre e Belluno anche nella sede del Distretto sanitario di Primiero o, come anche nel caso delle cure palliative, nella casa di riposo di Canal San Bovo. E lo fa in presenza di una specifica convenzione il cui rinnovo la scorsa estate è stato accolto con grande entusiasmo dai residenti di tutto il Primiero in quanto gli ospedali di Cavalese (56 km) e Borgo Valsugana (69 km) sono entrambi in località più distanti (e nel caso di Cavalese anche viabilisticamente più disagevoli) di quanto non lo sia la vicina Feltre (38 km).













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