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Filippi Gilli racconta i “buchi di guerra”

PRIMIERO. Questa sera alle 20.30 in biblioteca a Fiera, si tiene la conferenza “Buchi di guerra: stoli, fortificazioni, gallerie e ricoveri… gli spazi oscuri prodotti dalla pazzia bellica di 100 anni...



PRIMIERO. Questa sera alle 20.30 in biblioteca a Fiera, si tiene la conferenza “Buchi di guerra: stoli, fortificazioni, gallerie e ricoveri… gli spazi oscuri prodotti dalla pazzia bellica di 100 anni fa”. Relatore sarà il dottore Ervin Filippi Gilli. Si tratta del sesto appuntamento della sessione di Primiero del progetto “Cavo, cavi, cave... caves: spazi oscuri, da riempire di sapere”. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Museo Civico di Rovereto e la Sat, con la partecipazione della biblioteca di Primiero e della Sezione Sat Primiero e il sostegno della Fondazione Caritro.

I "buchi di guerra" sono i manufatti chiamati in dialetto “stoli”, dal tedesco “stollen”, fortificazioni, gallerie e ricoveri costruiti dall’esercito italiano nel corso della Prima guerra Mondiale. Partendo da un inquadramento di carattere generale in cui verranno analizzate le motivazioni per cui si rinvengono in montagna tanti “buchi di guerra”, verranno descritte le principali tecniche di scavo e le tipologie di ricovero utilizzando anche immagini d’epoca. L’attenzione sarà poi focalizzata su quella che viene denominata la Linea Gialla di Resistenza, ovvero quel sistema trincerato fortificato che considera le Vette Feltrine, la Zona di Morosna e della Totoga.

Erwin Filippi Gilli, laureto in scienze forestali, libero professionista di Fiera, ha partecipato a numerosi progetti internazionali in particolare in Sud America. In Italia si occupa professionalmente di ambiente montano e dal 1994 è membro del Comitato glaciologico della Sat per il quale cura il rilievo (assieme al Parco Paneveggio Pale di San Martino) dei ghiacciai delle Pale. Si interessa anche di storia locale ed è autore di alcune pubblicazioni a carattere storico.

“Cavo, cavi, cave... caves” è un progetto trasversale e multidisciplinare che descrive grotte, ripari, cavità, crateri dal punto di vista naturalistico, storico-archeologico, artistico, utilizzando varie forme di divulgazione. Attraverso conferenze, incontri didattici, visite sul territorio, una mostra itinerante e con l'aiuto delle nuove tecnologie, si percorrono vari punti di osservazione, dal macroscopico al microscopico, dall'artificiale al naturale, dal sotterraneo all'extraterrestre, per far luce su un mondo nascosto e affascinante. (r.b.)













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