C’è una donna in Tesino che ricorda tutto di tutti 

La storia. Mariarosa Braus domani compie 73 anni: conosce date di nascita e morte, anniversari di matrimonio, nomi, cognomi, rapporti di parentela e vicende di ogni singolo abitante di Castello


Fabio Franceschini


CASTELLO TESINO. A chi non è mai successo di dimenticarsi qualcosa? Un nome, un avvenimento oppure un semplice compleanno? Probabilmente è capitato a tutti, ma di certo non a lei: la castelazza Mariarosa Braus, 73 anni giusto domani. Donna intrigante e meravigliosa dotata di una memoria veramente fuori dal comune. «Un computer – dicono di lei in paese – una sorta di calendario vivente a cui rivolgersi quando vi è la necessità, o anche solo la curiosità, di conoscere un evento del passato». Ricorda tutto Mariarosa, date di nascita e di morte, anniversari di matrimonio, nomi, cognomi, rapporti di parentela e vicende di ogni singolo abitante di Castello Tesino.

Sete di conoscenza

«Una donna incredibile a cui davvero non è mai sfuggito nulla», racconta con affetto e ammirazione il nipote Gianni Braus. Sì perché questa splendida signora, classe 1946, non solo ha registrato nella propria mente qualsiasi avvenimento dal dopoguerra ad oggi, si è spinta addirittura oltre. Grazie alla ricerca costante, unita alla sua insaziabile sete di conoscenza, è riuscita ad immagazzinare dati, informazioni ed aneddoti ripercorrendo a ritroso la storia del proprio paese sino ai primi anni del ’900. «Non sono mai stata abituata ad appuntarmi praticamente nulla – racconta con infinita modestia Mariarosa – è solo che con facilità ricordo le cose, soprattutto i numeri. Mi viene naturale!». Una dote innata che oggi in paese tutti riconoscono, ma che la donna, per via dei suoi problemi d’udito, ha faticato non poco per portare alla luce. «Ricordo che da piccolina gli insegnanti mi mettevano sempre in fondo all’aula convinti che fossi una bambina senza alcuna voglia di studiare. Quello che purtroppo non avevano capito – prosegue sorridendo – è che io non sentivo praticamente nulla di quello che veniva detto, specialmente se per punizione finivo nell’angolo più remoto della classe».

Una condizione che l’allora giovanissima Mariarosa sopportò a malincuore fin tanto che non le venne concesso di sedere al primo banco, a ridosso della cattedra della maestra. «Quando gli insegnanti si accorsero del mio problema e, finalmente, mi permisero di seguire le lezioni da vicino tutto cambiò – spiega la donna – imparai a leggere le labbra e da quel momento nulla mi è più sfuggito». Abilità questa che Mariarosa Braus riuscì a perfezionare nel corso degli anni anche grazie al supporto e all’aiuto della tanto amata zia Ida. «Persi mia mamma che avevo solo sette anni – aggiunge – mentre mio papà trascorreva gran parte dell’anno all’estero, prima in Francia e poi in Svizzera, lavorando come boscaiolo. Fu mia zia Ida a prendersi cura di me. Ricordo che tutti i giorni dopo la scuola ci esercitavamo nella lettura perché, come si sa, se l’udito non è dei migliori nemmeno la parlata può essere fluente».

Volontà ferrea

Un lavoro costante che unito alla ferrea volontà di una donna tutta d’un pezzo ha permesso a Mariarosa di trasformarsi in uno dei personaggi più interessanti che abbiano mai calcato la scena del paese. «Certo mi sarebbe piaciuto proseguire negli studi, – aggiunge infine la donna – ma per studiare occorrevano soldi che noi al tempo, come molte altre famiglie di Castello, non avevamo». Chissà dunque dove sarebbe potuta arrivare quest’incredibile signora con un’adeguata istruzione universitaria unita alle sue strabilianti capacità mnemoniche. Purtroppo non lo sapremo mai, tuttavia quello che è certo è che Mariarosa sarà sempre, alla stregua della stella più luminosa del firmamento, splendida e inesauribile fonte d’ispirazione.

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