Villa, la facciata delle medie come un’opera d’arte 

Finiti i lavori di decorazione. Dado e Joys, i due artisti che hanno dipinto gli esterni  della scuola: «Abbiamo cercato linee semplici e colori che riprendono quelli della natura»


FILIPPO SCHWACHTJE


Villa lagarina. La facciata della scuola media di Villa Lagarina si accende di nuovi colori. Dopo la fine dei lavori di ristrutturazione dell'istituto scolastico e della palestra, la giunta ha infatti voluto dare seguito ad una valorizzazione dell'arte urbana, avviata negli anni scorsi con le opere sul municipio, sulla casetta del tennis al parco dei Sorrisi ed alla rotonda di Piazza. Chiamati due artisti di fama internazionale per decorare la facciata della scuola: Dado e Joys, nomi d'arte rispettivamente di Alessandro Ferri e Cristian Bovo. «L'effetto è maestoso» commenta il consigliere Jacopo Cont, che ha seguito il progetto, a cui ha poi fatto eco il curatore artistico Luca Pichestein, che ha spiegato: «Dado e Joys sono professionisti capaci di rapportarsi al contesto, agli edifici ed al paesaggio». Dal canto loro invece, i due artisti hanno detto: «Partendo dai due lati della facciata per creare una fusione al centro, abbiamo portato ognuno il proprio stile, ma mantenendo gli identici colori e proporzioni. Abbiamo voluto realizzare un'opera allegra ma conforme all'istituzionalità di una scuola». Scuola che, a questo punto, offre veramente un colpo d'occhio stupefacente a chiunque si fermi ad osservarla. L'azienda Gv3 Venpa Spa di Dolo è stata lo sponsor tecnico: ha fornito gratuitamente le due piattaforme diesel da 10 metri, nell'ambito del progetto #fullcolor. «Già con la fine dei lavori strutturali - ha detto ancora il consigliere Cont - la facciata della scuola era molto cambiata. L'idea era decorare un edificio che, per i ragazzi, diventa una seconda casa per diversi anni. Ora è un palazzo in cui è piacevole entrare, bello da vedere. Tra le altre cose, nella parte centrale si possono intravedere anche i loro nomi: toccherà agli osservatori individuare le lettere». «Entrambi gli artisti provengono infatti dal mondo "writing" - ha spiegato Pichenstein - quindi nelle loro opere c'è sempre la "firma"». Ma la portata del progetto è più ampia, non si fermerà infatti alla sola facciata, ma porterà l'urban art direttamente nelle aule della scuola stessa. «L'idea - ha detto ancora Cont - è di dare alcune nozioni teoriche per poi far impegnare i ragazzi nella creazione di una loro opera, su un muro che individueremo». Come spiegato da Pichenstein il comune di Villa Lagarina «non è nuovo a queste forme artistiche: negli anni ha promosso un cammino di consapevolezza ed ha sempre saputo confrontare le esigenze istituzionali con quelle creative. L'idea è stata trovare qualcosa che riprendesse il piano di restauro e lo valorizzasse. L'arte urbana esiste da 40 anni e questi due artisti sono tra i più noti a livello mondiale; hanno collaborato anche col Mag di Riva del Garda ed il Mart di Rovereto, solo per citare i casi più vicini. Le opere dei due sono speculari, per trovare una fusione centrale. È un'ampia metratura, ma abbiamo di fronte due professionisti che, tra le altre cose, sanno garantire grande rapidità». I due artisti hanno lavorato in sintonia, mettendo in dialogo i propri stili. «Abbiamo usato i medesimi colori ed entrambi abbiamo mantenuto un andamento geometrico - hanno spiegato i due - sebbene gli stili siano molto diversi. Abbiamo cercato linee raffinate, perché volendo usare colori vivaci c'era il rischio di scadere verso uno stile non consono una scuola. Per questo un design pulito, con colori che riprendono la natura col verde e l'azzurro, ma anche con il color petrolio, richiama chiaramente i tetti della vicina chiesa».













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