Tribunali alla Regione ma il personale è ridotto 

Al Mart il convegno sulla delega alla giustizia, Rossi: «Ora subito l’attuazione» Bezzi critico: «Per ora carenze e disservizi». il sindacato Flp: «Patto scellerato»



ROVERETO . L’Autonomia speciale di cui godiamo preesisteva alla Repubblica, ma fin dalla sua nascita la Repubblica ha saputo riconoscere il secolare desiderio di autogoverno e autonomia del nostro territorio: così il presidente della Provincia Ugo Rossi al convegno “Giustizia, autonomia e territorio”. Nessuna contrapposizione tra Repubblica e Autonomia, dunque, ma al contrario una collaborazione che vede la Regione impegnata per via diretta alla gestione del servizio giustizia. Per Rossi la parola d’ordine, ora è «attuazione», perché «a noi tocca il compito di attuare fino in fondo queste norme». Nonostante i parametri del servizio giustizia siano già migliori che in molte zone d’Italia, Rossi mostra ambizione: «Non ci muoveremo con la semplice logica di garantire l’equilibrio, piuttosto vogliamo cercare di fare qualcosa in più di una semplice trasposizione finanziaria dell’accordo, basti pensare che nel 2017 la Regione ha messo a bilancio oltre 18 milioni di euro, mentre per il 2018 sono stati stanziati 27 milioni di euro». Confermato anche l’impegno per la qualificazione e il potenziamento del personale della Regione dedicato alla giustizia.

Ma sul passaggio del personale amministrativo dallo Stato alla Regione si levano già più voci critiche, tra cui quella di Giacomo Bezzi (Forza Trentino), secondo il quale i dipendenti sarebbero stati lasciati in uno stato di profonda incertezza, oltre che di emergenza sotto organico. In particolare, nota Bezzi, mancano le figure del cancelliere esperto, bloccate dal corrispettivo scatto economico per la qualifica. I cancellieri continuano a lavorare nella difficoltà, aggiunge Bezzi, ma non si può pretendere da loro miracoli né lamentarsi degli inevitabili disservizi. L’adeguamento contrattuale, conclude il consigliere, si poteva già attuare da tempo, risolvendo il problema. Carenze evidenziate qualche giorno fa - nell’ordine del 35% - anche dal presidente del tribunale roveretano, il giudice Giulio Adilardi.

Quello tra Stato e Regione è invece un «patto scellerato» secondo il sindacato Flp - non invitato al convegno, come nemmeno gli altri sindacati - e la dimostrazione sarebbe lo stallo in cui versano gli uffici giudiziari, secondo Flp sull’orlo della paralisi. La Regione deve dare corso agli accordi e le promesse, perché ormai si registrano carenze di personale che in alcuni casi sarebbero nell’ordine del 50-60%. La Regione è inadeguata, sostiene la segreteria del’Flp, ma la colpa non è certo del personale regionale, costretto a sobbarcarsi l’inevitabile surplus lavorativo. Di riqualificazione professionale finora si è solo parlato, mentre per i colleghi statali è già avviato un percorso, conclude segreteria della Flp, che annuncia anche un’interrogazione parlamentare per il ministro della giustizia.

Tra i tanti relatori alternatisi nella mattinata al Mart: dopo i presidenti dell'Ordine degli Avvocati di Rovereto, Mauro Bondi e dell'Associazione Roveretana per la Giustizia Renzo Michelini, e del sindaco Francesco Valduga sono intervenuti il professor Mario Bertolissi dell'Università di Padova, Karl Zeller, e il vicecapo gabinetto del Ministero di Grazia e Giustizia, Stefano Scarafoni, che ha spiegato il transito del personale dallo Stato alla Regione e del passaggio di proprietà degli edifici.

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