Lottizzazione di Sano via libera dalla Provincia 

L’area stralciata dal Commissario, era stata poi riammessa dopo il ricorso al Tar Ok a edifici fino a 800 metri cubi ai margini nord-ovest della frazione di Mori 


di Matteo Cassol


MORI. È stata approvata dalla giunta provinciale la variante al prg di Mori riguardante un’area ai margini nord-ovest del centro storico di Sano, resa edificabile per un volume di 800 metri cubi e un’altezza massima di 7,5 metri (con conseguente riduzione del perimetro del centro stesso). La modifica urbanistica era stata prima inserita nell’ultima variante generale al prg, poi tolta su parere della Provincia, poi reinserita dal consiglio moriano a causa di una sentenza del tribunale. Il servizio provinciale competente aveva espresso parere negativo per il posizionamento critico dell’area. Di conseguenza in sede di adozione definitiva della variante generale il commissario ad acta aveva stralciato la nuova area. A quel punto il privato – Gianpaolo Manfredi – aveva fatto ricorso al Tar di Trento, avendo la meglio per aver «dimostrato che il lotto in questione è esterno alla perimetrazione dell’ambito di tutela paesaggistica» e che «la decisione dell’amministrazione comunale di adeguarsi al parere della Provincia non appare suffragata da una sufficiente motivazione». Da lì la marcia indietro del consiglio, con il via libera in prima e in seconda adozione (recependo i nuovi rilievi da Trento) alla variante che sancisce il permesso di costruire, in cambio del terreno adiacente alla casa sociale e la costituzione di servitù pubbliche.

La giunta provinciale, però, prova a scaricare sul Comune moriano le responsabilità del pasticcio: «Il servizio urbanistica – dice la giunta – si era espresso in termini negativi sia sotto il profilo paesaggistico che insediativo, in quanto situata ai bordi di un terrazzo esposto alla vista da parte della valle del Cameras e per la previsione di un onere perequativo estraneo alle modalità di calcolo previste. Tale valutazione, non evidenziando alcun contrasto, con la normativa provinciale, presupponeva da parte del Comune non uno stralcio ma una sua congrua rivalutazione, anche relativamente alle modalità perequative adottate, per giustificarne la conferma in sede di adozione definitiva della variante. In tale sede il Comune, se per altre aree insediative, analogamente valutate in maniera critica dalla Provincia, ha ritenuto di confermarne la localizzazione, per l'area di Sano il Commissario ad acta ha optato per il suo stralcio, senza produrre alcuna motivazione in merito ma limitandosi a richiamare la valutazione negativa della Provincia».

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