il caso

Val Venosta, troppi operai sul tetto avvistati dall’elicottero: undici erano in nero

Operazione della Finanza a Silandro: due saranno rimpatriati (foto Gdf)



SILANDRO. Di sedici operai impegnati nella ristrutturazione di un capannone industriale a Silandro, undici, due dei quali presenti in modo irregolare in Italia, sono risultati impiegati in nero, privi di regolare assunzione. Lo hanno scoperto i finanzieri della tenenza del comune venostano, in collaborazione con la sezione aerea della Guardia di finanza di Bolzano.

Nel corso di una ricognizione aerea in elicottero, i militari hanno notato una consistente presenza di operai sul tetto di un fabbricato in costruzione, che lavoravano in precarie condizioni di sicurezza, perché sprovvisti dei dispositivi di protezione individuale. Gli elicotteristi hanno allertato il reparto territoriale, che è intervenuto sul posto per i controlli, continuando a monitorare dall'alto il cantiere per impedire il tentativo di fuga degli operai al momento dell'ingresso dei finanzieri.

Sono stati identificati sedici lavoratori, tutti stranieri, undici dei quali senza regolare assunzione, ingaggiati da un'impresa edile con sede in Lombardia, il cui rappresentante legale è stato segnalato all'autorità giudiziaria insieme al capo-cantiere per il reato di sfruttamento dell'immigrazione clandestina, oltre che per la violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. All'imprenditore sono state inflitte sanzioni per oltre 63.000 euro, con sospensione dell'attività lavorativa da parte dell'Ispettorato del lavoro.

Nei confronti dei due lavoratori, risultati essere immigrati irregolari, sono state avviate le pratiche per l'allontanamento dal territorio nazionale.













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