L'INTERVISTA BRUNO FELICETTI 

«Turismo estivo come test per il prossimo inverno» 

Madonna di Campiglio. Il nuovo direttore della Società Funivie parla delle prossime mosse «Tre i punti cardine: mascherine obbligatorie, regolamentazione accessi e sanificazione a monte» 


Elena Baiguera Beltrami


Madonna di campiglio. Bruno Felicetti, dopo diversi anni alla direzione dell’Apt di Fiemme e un anno e mezzo di affiancamento a Francesco Bosco, “salta in pista”, per usare un gioco di parole quanto mai attinente, alla direzione della Società Funivie Madonna di Campiglio. Lo fa, come annunciato ieri su queste colonne, in un momento molto delicato per il turismo, o diciamo anche per il turismo, stante la situazione di incertezza globale, per il settore economico, del post-emergenza Coronavirus. E dunque l’attenzione è alta nei confronti di una società che da 70 anni dà lavoro e crea indotto in una valle dove l’unica economia di riferimento è quella legata al turismo.

Abbiamo quindi deciso di capire come il settore impiantistico con la nuova direzione si prepara ad affrontare la fase 2 dell’emergenza pandemia, chiedendolo proprio al nuovo “timoniere”.

Felicetti, partiamo dalle prospettive per l’organico.

«Abbiamo mantenuto lo stesso organico degli anni precedenti - risponde Bruno Felicetti – pur sapendo che esiste un rischio per la classificazione di un eventuale contagio come infortunio sul lavoro... Al personale abbiamo dato indicazioni precise: su igiene, dispositivi individuali, distanze e dichiarazioni quotidiane sul proprio stato di salute e su quello dei propri familiari. C’è un grande senso di responsabilità in tutti, inoltre era una scelta doverosa nei confronti del territorio. Al momento stiamo procedendo con le manutenzioni, ma quando tutto il comparto si metterà in moto partiremo anche noi, come le estati precedenti».

Ecco appunto: cosa si può prevedere, allo stato delle cose, per la stagione estiva?

«Sarà un banco di prova, un test per il prossimo inverno. Tre i punti cardine imprescindibili, come per gli altri comparti del settore che la Provincia sta indicando nei vari tavoli informativi: mascherine obbligatorie, regolamentazione degli accessi e sanificazione a monte. Per le mascherine istituiremo una centrale acquisti in Apt per tutti (hotels, agenzie immobiliari, impianti), ma i rischi di assembramento in estate sono molto bassi, basti pensare che di solito in termini di fatturato siamo a un 5% rispetto alla stagione invernale e quest’anno sarà anche inferiore».

Si può già immaginare qualcosa per la stagione invernale 2020-2021?

«È una bella incognita per quanto concerne arrivi e presenze. Gli stranieri probabilmente non arriveranno e sarà un turismo di prossimità, quasi tutto “made in Italy”. Un inverno contingentato, anche con restrizioni sugli accessi, siamo in grado di assorbirlo, con due facciamo fatica, il terzo proprio no – dichiara il manager della val di Fiemme -. Se la situazione sarà ancora critica abbiamo pensato a un sistema di prenotazioni sul sito e a un controllo serrato come nelle stazioni e negli aeroporti. Il rischio però è limitato, la permanenza sugli impianti è sotto i dieci minuti, ma ci vorranno anche i dispositivi».

Quale sarà il turismo prossimo venturo? Con il Covid è finita l’era del turismo di massa?

«La distinzione tra qualità e quantità è anacronistica, il tutto si gioca sul numero di posti letto: a Campiglio sono 9.000 alberghieri e 26.000 nelle seconde case, l’equilibrio va ricercato su questi dati».

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