«Viote, lo sci di fondo è bistrattato»

Piste, parcheggi, servizi, eventi: «Gestione pessima, la gente se ne va altrove»


Martina Bridi


VIOTE. Alle Viote del Bondone lo sci di fondo si sente una Cenerentola. Dimenticato e bistrattato rispetto al più blasonato sci da discesa di Vason, dove sembrano concentrarsi sforzi e investimenti. Non usa tanti mezzi termini Carlo Segatta, presidente dello sci club Marzola, per descrivere lo status dei servizi e delle piste per fare fondo in Bondone: «Le Viote sono gestite in maniera indecente, sembra che Asis e assessorato allo sport del Comune di Trento facciano di tutto per mandare via le persone».

La lista dei problemi è lunga. «Tanto per cominciare, costruire un parcheggio a 500 metri di distanza dalle piste e dagli spogliatoi con i servizi è stata una scelta davvero poco funzionale - spiega Segatta - per non parlare del ticket: sono convinto che il parcheggio debba essere a pagamento, ma non che la tariffa sia sempre di 2 euro indipendentemente se che uno si ferma per mezz'ora o tutto il giorno». C'è poi la questione della neve artificiale. «A Vason le piste da discesa sono perfette, invece alle Viote la neve non è stata sparata nel periodo giusto, a fine novembre quando le temperature sono calate - osserva Segatta - manca totalmente un servizio di gestione delle piste di qualità, colpa dell'inesperienza di chi sta alla guida di Asis e assessorato allo sport».

Drasticamente diminuite le manifestazioni, a scapito della volontà di rilanciare il Bondone: «Quest'anno c'è stata la BondonAIL, ciaspolada in notturna che ha avuto grandissimo successo, e il campionato italiano di fondo a tecnica libera dei medici... e basta perché altre gare non se ne possono fare visto che la direzione tecnica non è all'altezza di preparare le piste come si deve», afferma il presidente dello sci club. Le uniche cose che funzionano, a suo avviso, sono la scuola di sci fondo e il servizio di noleggio: «Non posso dire altrettanto dei servizi, sono sempre sporchi».

A malincuore, il presidente dello sci club Marzola riflette su cosa fare nel futuro: «Finora c'eravamo sempre trovati bene in Bondone, ma non so se ci torneremo l'anno prossimo o se invece non sia il caso di abbandonare la montagna della città per spostarsi a Passo Coe o a Lavazè». Anche Claudio Ferrari, direttore della scuola di sci di fondo Viote, denuncia la situazione di degrado: «Adesso ci sono solo 2 chilometri di piste a disposizione e non so se reggeranno fino a fine mese perché se la neve artificiale non viene sparata adeguatamente e al momento giusto poi è inutile farlo quando il terreno è riscaldato dai raggi del sole e la neve non riesce ad attecchire». Ma il punto non è solo questo. «Abbiamo delle difficoltà a rapportarci con chi gestisce le Viote, personale tecnico inesperto non in grado di battere le piste a dovere».

Anche Ferrari, come Carlo Segatta, sottolinea la differenza di trattamento tra le Viote e le piste da discesa a Vason: «Dovrebbero essere valorizzate entrambe alla stessa maniera, invece non è così ed è per questo che tanti amatori e professionisti dello sci di fondo se ne vanno altrove a cercare condizioni di pista migliori e un'atmosfera alpina più autentica, mentre qui alle Viote è stata ricreata una situazione urbana con segnaletica stradale ovunque, ticket diversi e dischi orari».













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