Violentata di notte in centro città: è caccia all’uomo

La vittima è una donna di 32 anni, lui forse un maghrebino che conosceva di vista. Indagini serrate dei carabinieri



TRENTO. Una faccia conosciuta incontrata per caso nel cuore della notte. Un saluto, due passi insieme e, nel vicolo, lo stupro. Tutto questo nel salotto buono della città, fra via San Pietro e piazzetta Lunelli, deserta a quell’ora, alle 4 di notte. La testimonianza della vittima della violenza sessuale è di poche righe. Poche righe per raccontare un incubo che lei, 32enne che abita in città, non potrà mai dimenticare. E ora i carabinieri - quelli della compagnia di Trento assieme ai colleghi del nucleo investigativo - stanno cercando di dare un volto e un nome a chi l’ha violentata. Pochi gli elementi in mano. Dovrebbe essere un trentenne, probabilmente un maghrebino che la ragazza conosce solo superficialmente. Ossia è un viso conosciuto, una persona che si saluta se la si incontra per strada, ma nulla di più: di lui, alla fine dei conti, la donna non sa nulla.

La 32enne era uscita con un gruppo di amici per trascorrere il venerdì sera in allegria. Verso le 4 si stacca dal gruppo: deve andare a prendere le sigarette e si incammina da sola lungo via San Pietro dove c’è un distributore automatico con la promessa di raggiungere subito gli altri. E lì, davanti all’edicola, incontra per caso l’uomo. I due si riconoscono e si scambiano un paio di battute, nulla di più.

A questo punto lui si offre di accompagnarla, di fare assieme a lei un pezzo di strada. E per «tagliare», si incamminano nel vicolo che porta verso piazzetta Lunelli. E qui inizia l’incubo. Lui cambia: non è più gentile - racconta la ragazza - ma la trascina a se e la butta per terra e qui, in un angolo poco illuminato, lontano dalle finestre delle case che si affacciano sullo slargo, la violenta.

I «no» della ragazza non lo fermano, lo stupro è completo e alla fine lui se ne va lasciandola sola sulla strada. Lei è spaventata, non sa cosa fare. E cerca i suoi amici. I quali la convincono che non ci sono alternative: deve chiamare i carabinieri per denunciare quello che ha subito.

La vittima viene portata al pronto soccorso dove vengono riscontrate delle lesioni compatibili con quanto spiegato dalla giovane. E inizia la caccia all’uomo. Come detto la vittima della violenza ha solo pochi elementi da fornire agli investigatori. È anche molto agitata e il suo racconto è frammentario. A quanto pare i due nel breve periodo che hanno passato insieme in via San Pietro non hanno incontrato nessuno. E quindi non ci sarebbero testimoni che possano essere d’aiuto ai carabinieri in questa prima parte delle indagini.

L’ultima volta che era avvenuto uno stupro in Trentino è stato l’estate scorsa quando una ragazza aveva denunciato di esser stata violentata da uno sconosciuto durante una festa musicale che era stata organizzata in val di Non, lungo le rive del lago Smeraldo. In quel caso era stato il fidanzato - con il quale lei si era confidata dopo l’aggressione - a convincerla a fare denuncia e le indagini dei carabinieri su quel bruttissimo episodio sono ancora in corso. Anche in quel caso, gli elementi a disposizione erano molto pochi

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