Villa Maria, addio a Lenzima

Accordo con l’Apsp Vannetti, la cooperativa sociale vuole creare presto una nuova sede a Calliano



ISERA. Entro l’anno, ma con tutta probabilità ben prima del 31 dicembre, la cooperativa sociale Villa Maria lascerà lo storico stabile di Lenzima. La decisione è stata presa dal consiglio d’amministrazione, che ha valutato l’attuale struttura come ormai inadatta all’attività della cooperativa sociale. «Le ragioni sono molteplici - spiega il presidente del cda Paolo Damianis -, di fatto almeno tre quarti degli spazi a disposizione sono inutilizzati da anni, ma soprattutto si tratta di uno stabile vetusto, con impianti obsoleti e carenze sotto il profilo della sicurezza che impongono una soluzione, ormai non più rinviabile». Sul futuro della struttura, di proprietà delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone, sono state fatte varie ipotesi, tra cui quella di poter ospitare profughi o stranieri richiedenti asilo, ma finora di concreto c’è solo una visita da parte di un funzionario della Provincia, che circa un anno fa ha visionato il complesso di Lenzima, come parecchi altri su scala provinciale nell’ambito di una sorta di censimento delle strutture da adibire a questo impiego. Da allora però non si è più saputo alcunché nel merito, e di certo il destino futuro della storica sede di Villa Maria non coinvolgerà la cooperativa sociale che sta anzi per andarsene. «Abbiamo lavorato parecchio dal nostro insediamento a marzo - spiega Damianis - innanzi tutto alla trattativa con l’Apsp Vannetti, che accoglierà i nostri attuali 14 ospiti della struttura di Lenzima nei suoi spazi. Tutti gli altri sono ospitati in nove comunità alloggio e in una struttura sociosanitaria a San Giorgio». L’accordo con la Apsp Vannetti serve a garantire assistenza e sicurezza ai 14 ospiti di Lenzima fino a quando non sarà pronta la nuova sede della cooperativa sociale. «Tra i progetti a cui abbiamo lavorato da marzo in poi, oltre all’accordo con la Vannetti, accolto da un clima di grande collaborazione, è in corso una trattativa con il Comune di Calliano, dove peraltro già operiamo. Ci sarebbe infatti la possibilità di creare una nuova struttura sociosanitaria nell’area del lascito Rospocher, che è per l’appunto vincolata a un impiego di carattere sociale». Il Comune di Calliano si è fatto promotore di una richiesta di finanziamento in Provincia per riuscire a realizzare la nuova sede di Villa Maria, e qualora il contributo venisse concesso, spiega Damianis, i tempi di costruzione potrebbero essere rapidi. «Parliamo di una struttura del tutto necessaria - aggiunge Damianis - per continuare a svolgere il nostro lavoro».

Sulla destinazione della sede di Lenzima, Claudio Civettini firma un’interrogazione in cui il consigliere provinciale della Civica Trentina chiede se sia in atto una trattativa con le Piccole Suore per trasformare la struttura di Lenzima in un centro di l’accoglienza per i profughi. Ma di tutto ciò - com’è pure ovvio - la cooperativa sociale non sa nulla.

Civettini firma anche una ulteriore interrogazione sulla gestione della cooperativa sociale, sulla quale graverebbero anche assunzioni irregolari sanzionate con una multa di 200 mila euro. «Negli anni passati - ammette Damianis - ci sono state problematiche simili a quelle indicate da Civettini. Ma risalgono ormai ad anni fa. Da marzo tutto è cambiato molto, malgrado qualche inevitabile resistenza. Molte scelte erano rimaste sospese, forse per troppo tempo. Ci siamo presi la responsabilità di cambiare e abbiamo avviato molti contatti per dare una svolta alla gestione della cooperativa».

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