Viaggi in Egitto, un diritto cambiare meta

Il Centro tutela consumatori: «Lo prevede il Codice del turismo. L’alternativa è il rimborso di quanto versato»


di Luca Marognoli


TRENTO. Stop a crociere sul nido e tour al Cairo o Alessandria, via libera ai resort del Mar Rosso (Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice e Hurgada) e nella costa nord (Marsa Mathrou). Questo quanto indicato nell’ultimo comunicato della Farnesina. Ma quali sono le conseguenze sui turisti? Il Centro tutela consumatori di Trento avvisa i cittadini che, “vista la situazione attuale egiziana, gli organizzatori di viaggio dei pacchetti vacanza con destinazione l'Egitto (al di fuori delle località turistiche elencate), per motivi di sicurezza, hanno l'obbligo di proporre ai propri clienti soluzioni alternative o di rimborsare interamente il costo del viaggio”.

Francesco Marcazzan, consulente dello Sportello europeo dei consumatori, entra nel dettaglio: «In costanza di un avviso della Farnesina, che vieta o sconsiglia di recarsi nei luoghi interessati, la regola è che il tour operator sia tenuto a modificare il viaggio, perché non è in grado di garantire la prestazione. Questo in base al Codice del turismo. Il rimborso si può ottenere qualora la proposta alternativa del tour operator non sia accettabile dal consumatore, perché in date o località diverse».

Il Centro consumatori finora non ha ricevuto proteste di mancato adempimento, solo richieste di informazioni da parte di persone che avevano già prenotato le vacanze: «Di solito la maggioranza dei tour operator concedono le due opzioni. Un'offerta alternativa può essere di mantenere il credito per la durata di un anno.Un problema riguarda chi ha prenotato il villaggio più il giorno di escursione nel deserto: anche qui il tour operator è tenuto a offrire un servizio sostitutivo, come i drink gratis, o a rifondere la giornata». E se qualcuno che ha scelto il Mar Rosso si tirasse indietro per l’ansia che i tumulti possano allargarsi a quell’area? «Questo di per sé potrebbe far cadere la causa del contratto, ma manca una regolamentazione specifica. Normalmente però il tour operator cerca di venire incontro al cliente, perché è suo interesse conservarlo».

Nelle agenzie la situazione appare “sotto controllo”. Patrick Pederiva, titolare con Lorenzo Lorenzi di Trento Viaggi, conferma: «Abbiamo una decina di clienti in Egitto, ma solo sul Mar Rosso, e non ci sono problemi: solo uno ha chiesto il cambio destinazione o annullamento. Noi ci appoggiamo al sito della Farnesina e ad altre agenzie del nostro gruppo: abbiamo avuto conferme che tutto è posto. Ovviamente le escursioni al Cairo e ad Alessandria non le lasciano più fare». E chi ha richiesto il cambio? «Siamo riusciti a riproteggerlo su un altro villaggio in Grecia: ci sono venuti incontro gli addetti del tour operator, perché per legge non ci sono cause ostative».

Le alternative all’Egitto? «A pari prezzo c'è poco che possa sostituirlo: noi stiamo vendendo bene Grecia e Spagna. C'è anche la Turchia, nonostante i problemi di Istanbul, con molte richieste di viaggio in caicco, partendo da Bodrum».

Un quadro analogo viene fornito da Laura Bolgia, dell’omonima agenzia viaggi di via Alfieri: «Ai clienti abbiamo riferito che la Farnesina e i nostri operatori ci hanno confermato che la situazione nei villaggi è tranquilla. L'unica difficoltà è il reperimento di carburante, ma solo per i trasferimenti individuali. Non abbiamo partenze di navigazione o tour, anche perché in questo periodo lì è molto caldo. Sappiamo che sono sconsigliate le escursioni a nord del Sinai, verso la striscia di Gaza, il delta del Nilo e Il Cairo».

Le alternative ci sono: «Stiamo vendendo molto bene la Grecia e le crociere sia nel Mediterraneo orientale che nel Nord Europa. “Vendicchiamo” l’Italia: Sardegna, Calabria, Puglia Sicilia e un po' di Abruzzo. Ma cerchiamo anche di proporre qualcosa di alternativo: Cipro, una destinazione un po' nuova con volo diretto da Verona, la Tanzania, un viaggio particolare per vedere i gorilla, il trenino del Bernina, Belgrado e la Serbia, Bratislava e la Slovacchia».

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