Via S.Trinità, chiudono altri due negozi 

Sono Addelion e L’Autre Design (che si trasferisce). Toldo del Capolinea: «Il Comune assente sulla gestione del commercio» 



TRENTO. In via Santissima Trinità continua il turn over di attività commerciali. Un segnale, se mai ci fosse bisogno di conferma, che è una delle strade che soffre di più l’essere in centro, ma defilata rispetto ai percorsi dello shopping. A breve chiuderà Addelion, il negozio di cosmetici e prodotti per il corpo naturali. In un post sulla pagina Fb, Jennifer annuncia che chiuderà le serrande alla fine di gennaio. Si trasferirà invece in via Suffragio un altro punto vendita, L’Autre Design. Qui si trovavano oggetti per la casa, utensili ma anche d’arredo, vintage o moderni, progettati e prodotti dai titolari.

Altre due vetrine che si spegneranno in via Santissima Trinità, dopo quelle storiche, come la cartoleria Pisetta e come il negozio di abbigliamento di Giuliana Florenzano. Sulla situazione della via, interviene Sandra Toldo, del negozio di arredamento ed oggettistica Capolinea, nota per essere molto critica nei confronti dell’amministrazione comunale. «Quello che ho sempre sostenuto - afferma Toldo - purtroppo si sta verificando. Non è una novità che la via sia una di quelle che soffrono di più, sia per in ritardi dei lavori di pavimentazione prima, poi per la mancata illuminazione, che non si capisce perché, finisce all’altezza di Palazzo Roccabruna. Quest’anno mettiamoci anche la novità delle barriere antiterrorismo, che hanno bloccato l’accesso da via Mazzini, ed il quadro è completo».

Nemmeno l’afflusso del popolo dei mercatini di Natale ha migliorato le cose, per Sandra Toldo: «Ho più volte fatto notare che la segnaletica per i mercatini non ci aiuta. Sarebbe bastato mettere una freccia all’inizio di via Mazzini, per dirottare un po’ di folla qui per arrivare in piazza Battisti. Non dovrei dirlo, ma per Natale gli affari per me sono andati molto male. Abbiamo un’amministrazione comunale che gestisce malissimo il commercio in città, privilegiando l’arrivo delle grandi catene e facendo morire tutte le attività familiari o di chi cerca di diversificare l’offerta».

Un mese fa la titolare del Capolinea aveva lanciato su Facebook una provocazione: «Facciamo una class action per chiedere i danni all’amministrazione comunale, che ha costretto tanti commercianti, troppi, ad abbassare le serrande, dopo avere venduto di tutto per salvare la piccola azienda e poi hanno dovuto chiudere». E aveva sperato in un interessamento dell’assessore alle attività economiche Roberto Stanchina. «Ma non si è fatto più vivo, - riferisce Sandra Toldo - ed ora altre due attività abbandoneranno via Santissima Trinità. Non nascondo la stanchezza e la delusione e non è escluso che anch’io, dopo trent’anni di attività in centro storico, decida di gettare la spugna. Ma a 63 anni, ricominciare da capo non è semplice». (sa.m.)

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