«Via i figli alle coppie omosessuali»: bocciato Cia

Non passa l’ordine del giorno del consigliere comunale: su 48 presenti, 28 contrari, 14 favorevoli, 3 astenuti e 3 non votanti



TRENTO. Bocciato dal Consiglio comunale di Trento un ordine del giorno che chiedeva di togliere i figli alle coppie omosessuali. Su 48 presenti, i voti contrari sono stati 28, quelli favorevoli 14, 3 gli astenuti, e 3 i non votanti. La proposta era del consigliere Claudio Cia (Civica Trentina), firmata da una serie di consiglieri di minoranza, e ha occupato in totale circa cinque ore di discussione tra la seduta del 12 marzo e quella di oggi. L'ordine del giorno, dal titolo 'Save the children! I diritti dei bambini non sono quelli delle coppie gay', chiedeva che «i Servizi sociali del Comune, individuati sul territorio casi di omogenitorialità singola o multipla, verificassero l'ambiente di crescita del bambino, in considerazione dell'assenza di una figura materna o paterna, per deliberata scelta che sottende motivi di illegalità e la segnali immediatamente al sindaco».

«Non contesto - ha ribadito Cia in aula - i diritti delle coppie omosessuali e non sono omofobo, ma penso ai diritti dei bambini». Negli interventi, durante una seduta che, come quella precedente, vedeva tra il pubblico esponenti di associazioni quali l'Arcigay, sono state espresse posizioni diverse, anche tra consiglieri che hanno poi votato allo stesso modo. Le opinioni sono apparse sostanzialmente divise tra chi ha parlato di famiglia «naturale», intendendo per tale quella composta da una donna e un uomo, quindi a sostegno dell'ordine del giorno, e chi invece si è detto contrario, non ritenendo che l'omogenitorialità possa influire sulla crescita dei figli. Ma c'è stato anche chi si è detto in disaccordo solo col metodo di fare intervenire i servizi sociali per smembrare i nuclei familiari, e altri che hanno dichiarato di ritenere la materia non di competenza comunale.

A Cia è arrivato inoltre, anche da alcuni contrari all'ordine del giorno, il sostegno nella libertà di esprimere opinioni «che siano condivisibili o meno», dal momento che l'interessato aveva riferito di una serie di minacce verbali, ricevute dopo averlo presentato. «Fortemente contrario al documento» si è detto il sindaco, Alessandro Andreatta (Pd), intervenuto in conclusione. «La nostra città - ha affermato - ha sempre avuto una logica di accoglienza e di fiducia. Credo che i bambini abbiano diritto ad adulti significativi, cioè in grado di offrire amore, affetto, cura e tenerezza».













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