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Valsugana, un treno di guai

Il caso dell'usura delle ruote. Il presidente di Trentino Trasporti Diego Salvatore attende risposta da Rfi: "Abbiamo chiesto di poter fare rilievi"


Astrid Panizza Bertolini


TRENTO. Il problema della ferrovia della Valsugana è grave. Lo ammette anche il presidente di Trentino Trasporti, Diego Salvatore, che spiega di aver mandato una lettera a Rfi (Rete Ferroviaria Italiana S.p.a.) per chiedere di poter procedere ad analisi tecniche sui binari.

«Mentre la ferrovia Trento-Malè è di proprietà di Trentino Trasporti, la Trento-Bassano è proprietà di Rfi, quindi per procedere con verifiche sull’infrastruttura dobbiamo chiedere il permesso. La lettera è stata inviata qualche giorno fa, quindi auspichiamo che arrivi a breve una risposta» spiega il presidente Diego Salvatore.

Ma qual è il problema e come è iniziato?

Era l’estate del 2021 quando abbiamo cominciato a rilevare un’usura anomala ed eccessiva dei bordini sulle ruote. In una situazione normale, dopo 150 mila chilometri i treni necessitano di manutenzione, ma la ferrovia della Valsugana ha sempre avuto un’usura maggiore, per via delle curve con raggio stretto, che rendeva necessaria la manutenzione ogni 60-70 mila km. Dal 2021, però, l’usura ha iniziato ad aumentare, fino ad arrivare l’anno scorso a richiedere di provvedere alla manutenzione dei mezzi ogni 5 mila chilometri. Questo problema non consente una programmazione puntuale della gestione. In questi due anni, però, non siamo rimasti fermi, abbiamo sempre cercato soluzioni.

Come vi siete mossi a quel punto?

Da subito le interlocuzioni con Rfi sono iniziate in maniera pressante per capire quale fosse il problema. Poteva sorgere dalle ruote, ma è stato escluso perché i treni avevano subito manutenzioni precedenti e non avevano presentato quelle problematiche. La causa quindi potrebbe essere nell’infrastruttura, se sono state cambiate le geometrie dei binari, ma questo non lo sappiamo perché i lavori sulla Trento-Bassano sono effettuati da Rfi, oppure ancora, il problema potrebbe essere dato dal software di segnalamento, che è stato sostituito.

Dal 2021 cosa è cambiato?

Rfi nel periodo di dicembre 2022 ha sostituito alcuni binari che potevano essere responsabili del problema. Per vedere gli effetti delle nuove lavorazioni abbiamo comunque dovuto aspettare qualche mese, ma il miglioramento che abbiamo notato è stato minimo, adesso infatti la manutenzione deve essere effettuata sui 10 mila km, che non è ancora abbastanza.

Anche i treni di Rfi hanno questo problema?

Sì, tutti i treni su quella tratta presentano lo stesso problema.

La diminuzione delle corse è dovuta al fatto che i treni sono spesso in manutenzione?

Ci tengo innanzitutto a sottolineare che dal 12 giugno è fermo solo il tratto da Primolano a Bassano per manutenzioni ordinarie. La riduzione delle corse, invece, è data dal fatto che dobbiamo preservare i treni per poter svolgere il servizio in maniera regolare. A causa del problema dei bordini non possiamo usarli come prima, soprattutto perché quando ricomincerà il periodo scolastico dobbiamo garantire il servizio.

In Consiglio Provinciale su interrogazione di Tonini (Pd) l’assessore Gottardi ha detto che la Provincia sta cercando una soluzione e forse la causa potrebbe trovarsi nell’installazione del nuovo software. Siete d’accordo?

Sì, con la Provincia abbiamo sempre avuto interlocuzioni positive. Il software a cui fa riferimento Gottardi è quello del segnalamento e nella richiesta a Rfi abbiamo chiesto anche di fare una prova reinstallando quello precedente. Stiamo cercando di fare tutto il possibile, ma non possiamo aspettare, il tempo corre. Mi permetta di aggiungere solo un’ultima osservazione. Se questo problema fosse successo sulla Trento-Malè, di nostra proprietà, l’avremmo risolto in pochissimo tempo perché la struttura è nostra. Così invece è un vero incubo.

 













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