Università di Trento: il master che crea innovazione e lavoro

Il successo di «Nano-Micro», teoria e stage per l'industria elettronica



TRENTO. Trovare lavoro, in un momento di crisi economica, è una "missione (quasi) impossibile" per molti giovani. A Trento, però, la collaborazione del mondo accademico con quelli della ricerca e delle aziende sta dando i suoi frutti. Un esempio è offerto dal master Nano-Micro, che si è svolto tra febbraio e novembre con 600 ore di teoria (in inglese) e 400 di stage in azienda.
Un modo per arricchire la formazione dei corsisti e permettere loro di trovare un contatto diretto con il mondo del lavoro. Come dimostra l'esperienza di Eleonora Preve, 27 anni di Imperia, laureata in ingegneria biomedica al Politecnico di Milano, arrivata a Trento all'inizio del 2010. Appena ha saputo del master, ha partecipato al bando e frequentato il corso. Dopo le 600 ore teoriche, ha iniziato lo stage alla Eurocoating di Pergine Valsugana, che si occupa di rivestimenti di superficie per impianti a uso ortopedico e dentale. Al termine dei tre mesi di "prova", l'opportunità di lavoro si è concretizzata con un contratto di collaborazione.
«Devo molto al master - spiega Eleonora - perché, attraverso una formazione di qualità, mi ha permesso di arricchire il bagaglio culturale e mi ha permesso di dimostrare il mio valore durante lo stage in azienda. Il modello che unisce realtà accademica, ricerca e aziende è utile e apre orizzonti diversi».
Nel concreto, il master si occupa di nanotecnologie e di «dispositivi intelligenti». Questo significa, oggi, impegnarsi a gettare uno sguardo al futuro. Le micro-tecnologie, nate dall'industria micro-elettronica, permettono di innovare intere tipologie di prodotti e processi industriali, integrando in uno stesso dispositivo miniaturizzato molteplici funzionalità. I vantaggi si vedono in termini di costi, affidabilità, consumi energetici, portabilità, connettività e, in generale, potenzialità applicative in ambiti preclusi alle tecnologie convenzionali.
L'università di Trento, con Fondazione Bruno Kessler, Provincia e con il contributo del Fondo sociale europeo, ha avviato il master Nano Micro per dare nuove opportunità. Oltre a un corso teorico in inglese, gli studenti hanno effettuato, come detto, 400 ore di stage in azienda. Tredici le realtà imprenditoriali che hanno accolto la proposta: Cantine Mezzocorona, Cavit, Cet Servizi, Dormer Tools, Eurocoating, Far Systems, Mahle, Marangoni Meccanica spa - Meccanica Costruzioni, Molecular Stamping, Optoelettronica Italia srl, Z2m, oltre alla svizzera Isc-Konstanz e alla System Photonics di Fiorano Modenese. Ora, il master non lascia, ma raddoppia. Il nuovo bando non è ancora pronto, ma intanto il Fondo sociale europeo ha confermato il finanziamento per la 2ª edizione di Nano Micro.

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