il premio

Una vita per lo sci, a Stefani la «palma al merito» del Coni

TRENTO. Quando ha saputo dell’onorificenza che il Coni oggi gli conferirà, Michele Stefani era sorpreso. «Sapevo che la Fisi dopo 50 anni di lavoro prevede delle onorificenze - spiega un po’...



TRENTO. Quando ha saputo dell’onorificenza che il Coni oggi gli conferirà, Michele Stefani era sorpreso. «Sapevo che la Fisi dopo 50 anni di lavoro prevede delle onorificenze - spiega un po’ dolorante a causa di un piccolo infortunio sulle piste - ma la Palma al merito tecnico del Coni mi ha veramente colto di sorpresa». Inutile dire che, pur nell’aplomb che da sempre contraddistingue un preparatore atletico serissimo come Stefani, la commozione è palabile. Ma tant’è, domani a Trento, al teatro Sambapolis, alle 19.30, saranno numerosi gli sportivi a festeggiare una carriera tecnica, ma anche sportiva, costellata di successi e soddisfazioni, appannaggio di pochissimi nella nostra regione.

Michele Stefani nasce a Vigo Rendena nel 1948 da una famiglia di casari che durante l’estate si trasferiva a Madonna di Campiglio per fornire il latte agli alberghi e alle famiglie del luogo. Fin da ragazzino sembra nato con gli sci ai piedi, a 19 anni nello slalom del campionato italiano giovani è davanti a Gustav Thöni, senza peraltro disdegnare la discesa e la combinata. Per lungo tempo ha vestito i colori della nazionale di sci in numerose gare di Coppa Europa e di Coppa del Mondo, salendo tre volte sul podio. Viene anche selezionato per le olimpiadi di Grenoble e di Sapporo e per i mondiali del 1970 in Val Gardena. Per quattro stagioni rimane nei migliori 15 classificati nelle graduatorie mondiali, al 6° posto in libera, sempre correndo per il Gruppo Sportivo dei Carabinieri. Dal 1974 inizia l’attività di preparatore atletico, come responsabile del settore femminile del Comitato Trentino. Per cinque anni dal 1975 al 1980 è responsabile nazionale delle atlete della «Valanga Rosa». Quindi passa ai giovani del settore maschile, allenando quelli che poi diverranno campioni come Erlacher, Pramotton, Totsch. A metà anni ’80 è responsabile di tutto il comparto discesa. Ricopre anche numerosi incarichi tecnici: supervisore nelle competizioni, collaudatore di piste, in commissione Sicurezza. Oggi è delegato Fis da ben 27 anni. Per più di dieci anni è stato direttore di pista della 3Tre e per qualche anno allenatore dello Sporting Club Campiglio. Cinquant’anni tra i pali, estate e inverno, senza mai un’interruzione: quando si dice il riconoscimento alla passione, all’impegno, alla serietà, impensabili per un arco di tempo così lungo, se non coniugate a profonde doti umane. (e.b.b.)













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