«Un altro scempio a Campiglio» / video - foto

L’accusa degli ambientalisti di Mountain Wilderness : «I lavori per il bacino a Montagnoli hanno un impatto devastante». E c’è il sospetto che le ruspe si siano “allargate” rispetto a quanto previsto



MADONNA DI CAMPIGLIO. L’invaso di Montagnoli (160 mila metri cubi per l’innevamento artificiale) prende forma e gli ambientalisti prendono posizione. L’ultimo atto sono una serie di fotografie e un video diffusi da Mountain Wilderness per documentare lo stato dei lavori: «Uno scempio» ha dichiarato Luigi Casanova. Franco Tessadri (autore delle immagini e del video) ha paragonato la grandezza del bacino artificiali a due laghi di Canzolino.

E Mounain Wilderness accusa: «Queste immagini dimostrano come ogni opera che viene imposta alla montagna risulti devastante. Dell’ambiente, del paesaggio, della morfologia del territorio e della sua identità. Si tratta di interventi irreversibili e di situazioni ambientali che diventano irrecuperabili. Ogni persona dotata di un minimo di sensibilità rimane inorridita davanti a tanto scempio e alla insensibilità dei tanti servizi provinciali che hanno decretato, con i loro pareri, la devastazione di questo delicato e fragile territorio».

«Nella nostra ispezione, oltre a documentare le dimensioni della devastazione ambientale e paesaggistica (dove sta la scuola provinciale per il paesaggio? E Dolomiti Unesco?) abbiamo ravvisato un probabile sfondamento degli scavi rivolti ad Ovest, per circa un centinaio di metri. E sicuramente nell’area cantiere non sono esposte le tabelle che indicano le responsabilità del progetto, la direzione lavori, il committente e le autorizzazioni ricevute. Ancora una volta ci troviamo in presenza di una probabile pesante lacuna nel settore dei controlli. Dove sta la magistratura trentina? Siamo proprio sicuri che le ridicole prescrizioni imposte nel progetto siano rispettate? Oppure, come troppo spesso accaduto, una volta avviato il cantiere, le ruspe si impongono e allargano il loro raggio d’azione ben oltre alla reale concessione licenziata?».













Scuola & Ricerca

In primo piano