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Tutti i tracciati per le mountain bike dentro una guida

Giacomello ha stampato “Mtb Alto Garda” con Versante Sud. All’interno 54 percorsi “single trac” senza incorrere in multe


di Katia Dell’Eva


ALTO GARDA. Ogni stagione estiva che si rispetti comporta un considerevole afflusso, nelle nostre zone, di turisti in bicicletta. Arrivano da tutta Europa, cercando la sfida, la fatica e l'adrenalina di una corsa in montagna in sella alla loro mountain bike. Si aspettano di trovare quei percorsi che in gergo vengono chiamati “single trac”, ovvero, per intenderci, quei sentieri stretti al punto che ci si passa solo in fila, una bici alla volta.

Non sanno che quel che loro richiedono è in realtà, per legge, vietato: «I sentieri percorribili dalle mountain bike sono solamente quelli con una larghezza pari alla lunghezza della bicicletta stessa», spiega Marco Giacomello, autore della guida “Mtb Alto Garda”, vicentino e residente a Riva ormai da diversi anni, co- fondatore dell'associazione “Ride it easy”, amante del ciclismo, tanto quanto «di queste montagne e del lago».

Così succede che si avventurano un po' dove capita, scatenando le lamentele di chi li vede attraversare le proprie proprietà, o di chi vede minacciati biotopi e forti di guerra: «Un esempio famoso è il Sentiero della Pace, che in Germania compariva sulle guide, pur essendo, effettivamente, vietato». Di conseguenza gli effetti possibili sono due: multare il turista, o chiudere un occhio in nome della ricchezza che egli porta. «La soluzione dev'essere, invece, un'offerta (legale) più ampia, che garantisca il divertimento di chi viene qui per praticare questo sport, nel rispetto di tutti» - sostiene Giacomello, che continua: «questo è ciò che vuole essere il mio libro: un punto di partenza per una soluzione al problema».

La guida “Mtb Alto Garda”, edita Versante Sud, è definita “a Chilometro Zero”, poiché nasce con la collaborazione di associazioni locali – Agba nell'Alto Garda, Free Mtb nella Vallagarina e Rideaway a Terlago -, che conoscono da vicino il territorio ed i suoi problemi, e che ogni giorno si battono nel tentativo di veder accettata e valorizzata la presenza della mountain bike nelle nostre montagne. «Di recente, Agba (Alto Garda Bike Area) ha ottenuto la concessione di tre percorsi ad uso esclusivo dei bikers: la Val del Diaol, da Malga Casina a Torbole, il Percorso 601, dall'Altissimo a Torbole, e il Percorso dei Martini, da Vignole al Monte Velo.

Le lamentele, ancora prima che cominciassero gli interventi per renderli operativi, sono state tante, al punto da far pensare ad una possibile revoca. Questo è ciò che andrebbe evitato: si dovrebbe capire che è necessario fare delle concessioni al turista sportivo, legalizzare dei percorsi cosicché non ne cerchi e danneggi altri».

«La mia guida comprende 54 percorsi, non solo dell'Alto Garda, bensì anche dell'Altopiano di Brentonico, della Valle dei Laghi e della Vallagarina, piuttosto celebri tra i ciclisti e nessuno dei quali può considerarsi legalmente controverso». Essa si fonda sulla multimedialità, per cui accanto alle carte con i tracciati (su cui sono segnalati i vari fondi), alla descrizione del percorso e del contesto storico-culturale in cui è immerso, è possibile trovare link per video illustrativi e codici per il download di contenuti digitali. «È su questo aspetto, e sull'inserimento di tracciati meno noti, che verterà il prossimo ampliamento del libro» - conclude l'autore.













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