PREVIDENZA

Tutti all’Inps a calcolare la pensione

Sono 650 i lavoratori che hanno aderito all’invito dell’istituto: quanto prenderò? ma soprattutto, quando sarà il mio turno?



TRENTO. Il primo arriva alle 8 del mattino, quando gli uffici sono ancora chiusi. Alle 10 - quando apre la sede dell’Inps - c’è già un gruppetto di lavoratori sul marciapiede, in attesa di avere informazioni sulla loro pensione. A fine giornata saranno 650 i cittadini che hanno approfittato dell’iniziativa “La mia pensione” organizzata a Trento in occasione del Festival dell’Economia, nelle sedi Inps di via Rosmini, via delle Orfane e al gazebo di via Verdi.

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Se di solito gli uffici dell’Istituto di previdenza sociale sono affollati di persone anziane, ieri i protagonisti sono stati i lavoratori di mezza età. Mentre i cinquantenni vogliono sapere “quando” arriverà il momento, i quarantenni - che faticano a immaginare date nell’ordine del 2040 - chiedono di sapere “quanto” sarà la pensione per potersi programmare il futuro e (eventualmente) pensare a un fondo integrativo. Per loro una regola che non sarà esatta ma può essere d’aiuto: in una carriera lavorativa regolare, con il sistema contributivo la pensione sarà circa il 60-70 per cento dell’ultima retribuzione. Inferiore, quindi, rispetto a quell’80 per cento dell’ultima retribuzione che rappresentava la pensione con il sistema retributivo, ormai abbandonato, che era più generoso rispetto al sistema attuale basato sulla contribuzione. E poi le donne che vogliono sapere quanto influirà il part time sull’ipotetica pensione e se le aspettative hanno effetto sull’anzianità contributiva. Sono queste le domande principali dei lavoratori ai funzionari dell’Inps. E oggi si replica.

Il direttore regionale dell’Inps Marco Zanotelli (soddisfattissimo per l’interesse suscitato dall’iniziativa) dice che l’obiettivo è di rendere più semplice l’approccio con la propria pensione in modo che le persone siano in grado di orientarsi in un mondo (quello della previdenza) che può essere molto complicato e programmare (anche dal punto di vista previdenziale) la loro vita lavorativa.

Cent’anni di pensioni (questa è l’anzianità dell’Inps) e cent’anni di norme troppo complicate. Alzi la mano chi sa (esattamente) cos’è il montante, cosa sono i contributi figurativi, la differenza tra anzianità e vecchiaia, tra sistema contributivo e retributivo, chi sono gli esodati, il riscatto e la ricongiunzione. Loro - i funzionari dell’Inps - erano lì apposta, per cercare di fare chiarezza. Gentili, per quanto può servire di fronte a persone (come scriviamo nell’intervista accanto) che devono rassegnarsi a congedarsi dal lavoro, anche in cantiere, vicini ai settant’anni.

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