Turista trentina morta a Sharm, indaga la procura di Trento

Aperta un'inchiesta sulla scomparsa di Susanne Kessler, la 42enne trovata uccisa nelle acque del Mar Rosso


Ubaldo Cordellini


TRENTO. La Procura di Trento ha aperto un'inchiesta sulla morte di Susanne Kessler, la donna di 42 anni originaria di Fondo trovata morta l'altro ieri a Sharm el Sheik. Per il momento il fascicolo è aperto è iscritto al cosiddetto modello 45, ovvero senza ipotesi di reato.

Questo per due ragioni. La prima è che formalmente manca ancora il riconoscimento ufficiale del cadavere ritrovato nella zona di Montaza e la seconda è che ancora deve si deve raggiungere la definitiva certezza che si sia trattato di un omicidio, anche se i segni dei colpi trovati sul cadavere sembrano lasciare pochi dubbi.

Per sciogliere entrambi i dubbi, nella giornata di ieri è già stata eseguita l'autopsia. Sul cadavere verrà anche eseguito l'esame del dna per avere la certezza sull'identità. Il fratello di Susanne, Sandro, ieri ha lasciato Fondo per effettuare il riconoscimento del cadavere. La Procura di Trento è competente a indagare secondo il codice di procedura penale in quanto per i delitti commessi ai danni di cittadini italiani all'estero è chiamata in causa l'autorità giudiziaria dell'ultimo luogo di residenza nel nostro paese.

Necessariamente, però, la magistratura italiana si dovrà basare sui rilievi effettuati dalla polizia egiziana e anche sulle risultanze delle analisi dei medici legali di Sharm. Intanto la polizia egiziana sta cercando di ricostruire i fatti e analizza le posizioni delle persone vicine a Susanne. La donna faceva la cameriera in Egitto, ma passava le estati in Italia. Era sposata con un egiziano dal quale, poi si era separato.

L'uomo, secondo quanto riferito dal fratello della donna, vive in Francia e sarebbe partito da Sharm el Sheik da poco tempo. In Egitto, Susanne conviveva con un altro egiziano che ieri si è anche precipitato in ospedale distrutto dal dolore, come spiega Pierluigi Baldazzi, il cameramen italiano che ha riferito per primo del ritrovamento del cadavere: «Il corpo è stato ritrovato in una zona in cui bisogna camminare molto per arrivare al termine della barriera corallina. Io ho visto il compagno egiziano di Susanne ed era distrutto dal dolore. Piangeva come un bambino in ospedale. So che la donna era sposata con un cittadino egiziano che, però, vive in Europa. Erano separati da anni».













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