Tumori infantili, trend in aumento

Gli ultimi dati in Trentino: 18 nuovi casi all'anno. Leucemia in primis


Camilla Giovannini


TRENTO. Se negli ultimi decenni l'incidenza dei tumori infantili nei Paesi occidentali è in aumento le cause potrebbero ricondursi al periodo della gravidanza e alle prime fasi della crescita, all'interazione di elementi genetici con fattori ambientali. «Si tratta, comunque, di forme rare», rassicura il dottor Silvano Piffer, dirigente dell'Osservatorio epidemiologico dell'Azienda sanitaria.

Nell'ultimo periodo di registrazione dei dati - di quattro anni in quattro anni, arco temporale in cui i dati relativi ai tumori infantili in Trentino sono stati raccolti e validati dal Registro Tumori - sul nostro territorio si sono contati 205 casi, una media di 17/18 all'anno, che coinvolgono bambini e adolescenti nella fascia di età 0-19 anni. Se dal confronto tra il primo ed il secondo quadriennio all'interno del lasso temporale di riferimento è riscontrabile una crescita dei tumori infantili, non si può confermare il loro aumento per quanto riguarda l'ultimo quadriennio.

Ma quali sono le forme tumorali che maggiormente colpiscono i bambini e gli adolescenti della nostra Provincia? Il dottor Silvano Piffer indica al primo posto le leucemie, che costituiscono il 30% dei casi, a cui seguono i linfomi ed i tumori del sistema nervoso centrale, entrambi con un'incidenza del 15%. Sono più rare, invece, le neoplasie specifiche dell'infanzia come quelle ossee, germinali ed ai tessuti molli.

Le recenti ricerche del dottor Philip J. Landrigan, condotte per il Dipartimento di medicina preventiva della Mount Sinai School of Medicine, evidenziano in che modo i fattori ambientali e le diverse sostanze tossiche possono segnare la salute di un bambino. Questi, in proporzione, beve più acqua di un adulto, introduce più calorie e ha una dieta meno varia, con concentrazioni molto alte di uno stesso cibo. Di conseguenza i piccoli assorbono un quantitativo maggiore degli elementi tossici presenti nell'acqua, nell'aria e nella terra proprio quando il loro sistema metabolico non è ancora a regime. Inoltre, non essendo ancora sviluppata la barriera emato-encefalica, le tossine possono penetrare più facilmente nel loro sistema nervoso centrale.

Maggiore prevenzione e controlli più severi sulle sostanze a cui sono esposti i nostri bambini e le donne in stato di gravidanza potrebbero costituire, quindi, un'efficace strategia di lotta ai tumori.













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